21 apr 2016

Tutti soli nell'immensità del mare

Beh, qualcun altro c'è ...




17 apr 2016

Percorso di massima per il secondo giro

Le idee frullano in testa per il secondo giro.
Il percorso è simile, solo che cercheremo di andare in posti diversi: la prima volta le figlie erano molto piccole e isole come Madeira o Cabo Verde dove "è bellissimo fare escursioni in montagna" le avevamo lasciate da parte; poi c'è il padre che ha il vizio di voler  mettere la prua in posti dove non va praticamente nessuno.  
All'ingrosso, io parto da Lorient a giugno luglio per portare la barca diciamo fino a Cadiz.
A fine agosto salgono moglie e figlie, stiamo un po' li' in Andalusia atlantica -che adoriamo- poi rotta verso Madeira. Da li' presumibilmente andare a vedere la costa sud del Marocco, la prima volta abbiamo costeggiato passando in tutti i porti fino ad Agadir, questa andiamo a vedere cosa si puo' fare nel pezzo a sud di Agadir, che i pescatori marocchini chiamano "le sahara", assenza totale di qualsiasi struttura per il diporto: Tan Tan, Laayoune eccetera giù giù fino a Dakhla.
Da Dakhla l'idea è passare in Mauritania a Nouadhibou, nella Baie du Levrier; si comincia con le zone non cartografate :-) li' cercheremo anche di andare nel Parco del Banc d'Arguin, a sud della baia: accesso solo a vela, motore formalmente vietato, vedremo un po'.
Successivamente le isole di Cabo Verde, la prima volta non ci eravamo passati.
Da Cabo Verde, pensiamo tornare verso la costa africana, andando nell'arcipelago delle isole Bijagos in Guinea Bissau. Idem cartografia imprecisa o inesistente, una zona dove si ricominciano ad avere un 4m di marea e correnti di 3-5 nodi, sembrerà di stare in Bretagna solo con clima tropicale. Da alcune indiscrezioni diciamo cosi', le isole sembrano essere un posto meraviglioso: difficile andarci, difficile andarsene via. Vedremo.
Da li' a occhio torniamo a Banjul in Gambia per poter fare i rifornimenti prima della transat, dato che alle Bijagos non c'è assolutamente *niente*. Senegal questa volta no, ci siamo già stati due mesi probabilmente anche troppi.
Da Banjul traversata verso il Brasile (tanto per cambiare), probabilmente sosta a Fernando de Noronha l'isoletta parco nazionale al largo di Cabo Calcanhar, poi sulla costa probabilmente Fortaleza. 
Da li' costeggiare il Nordeste, in alcuni posti ero stato da solo, cercheremo di andarne a vedere anche altri: Jeri, Luiz Correia, Camocim, Tutoia, eccetera. L'idea è poi di arrivare a Belem de Parà, sul delta del rio delle Amazzoni. 
Da Belem prendere il furo de Breves per esplorare il delta e girare attorno a Marajo' (l'isola fluviale creata dall'Amazonas, per dire mi sembra abbia la dimensione della Svizzera), se possibile andare più su, ma dovremo vedere sul posto.
Usciti dall'Amazonas, verso la Guyana francese: le îles du Salut di Papillon dove ero già andato, poi il Maroni, passare di nuovo in Suriname (ex Guyana olandese), poi nella Guayana (ex-inglese). 
Da li' dovremmo a occhio essere fine aprile, se bisogno di sosta tecnica andiamo a Trinidad, altrimenti diritti verso qualche isola dei caraibi vicino alla Martinica, da dove poi la barca partirà per la transat ritorno, se possibile via Azzorre dove la famiglia tornerebbe per un mesetto estivo tipo luglio 2017, altre isole molto affascinanti.
Questo il programma, in genere preferisco prima fare le cose e poi parlarne, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, vedremo un po', la prima volta è andato tutto secondo i progetti, speriamo avvenga lo stesso con la seconda.

14 apr 2016

La "scuola" in barca

Per Mario (che saluto, assieme alla famiglia).
Nel secondo BrancaGiro, per le figlie facciamo coincidere il periodo di viaggio con un anno scolastico, entrambe faranno scuola tramite il CNED www.cned.fr , una struttura pubblica francese specializzata nell'educazione a distanza, la stessa che ha seguito Bora durante il primo giro. Per la grande sarà l'equivalente della terza media (la quatrième in Francia), per Tea la quarta elementare (CM1 in Francia). 
In breve, il Cned funziona cosi': una persona (Daphne) fa da tutore, ha un libro che dice come introdurre le lezioni, cosa chiedere, eccetera, insomma una guida dell'insegnante dilettante. Il bambino ha vari libri di testo a seconda delle materie. SI fa un po' di scuola ogni giorno, quando si sta fermi in un posto si fa lezione tutti i giorni, senza weekend né niente, quando si naviga a lungo in genere si sospende. 
Ogni tot settimane ogni bambino manda alla sede del Cned una serie di "compiti" di verifica: ci sono compiti scritti, registrazioni audio per la lettura, le lingue straniere e la musica, disegni, eccetera. Il Cned corregge e ci ri-invia i risultati.
Alla fine dell'anno, se i compiti sono stati soddisfacenti danno il certificato di avvenuta scolarità, il bambino puo' tornare nel sistema residenziale e iscriversi nella classe corrispondente, senza aver perso l'anno.   
Per quel che abbiamo visto la prima volta con Bora, la formazione è di livello molto alto: quando è tornata a scuola a Parigi per vari mesi non ha fatto quasi niente perché "erano cose che aveva già fatto in barca", vedremo se vale anche per le classi un po' più avanzate.
Vantaggi e svantaggi, come in tutte le cose.
1. tempi molto più brevi, il rapporto è uno-a-uno quindi in qualche ora si riesce a fare tutto; ci si puo' organizzare in periodi di maggiore o minore attività a seconda di come procedono le cose
2. grande impegno per "l'insegnante", anche se si padroneggiano i temi della lezione, riuscire a farli "passare" nella testa del bambino è tutto un altro discorso, richiede davvero un grande impegno: preparazione delle lezioni, stare li' a farle, non ho capito, domande e risposte. Dall'altro lato, dice Daphne "una enorme soddisfazione" riuscire a fare scuola ai propri figli.
3. E' difficile dire ogni giorno "ora la mamma non è più la mamma, ma è la maestra/professore", si' un accidente... i figli tirano fuori tutto il loro armamentario di difesa/ricatto/intenerimento di cui sono capaci, cosa che con un insegnante "terzo" non farebbero
4. Manca la socializzazione, il rapporto con altri "compagni di scuola". Si incontrano anche barche con altri bambini, ma in media il momento quotidiano della scuola resta molto individuale.

Insomma come sempre, sono momenti di vita che vengono vissuti in modo diverso rispetto a terra; ormai dal 2009 siamo sempre più convinti che non si possa parlare di paradiso ma solo di un diverso equilibrio delle cose. Ok dopo due ore di scuola se il bambino è stanco si puo' dire "pausa, vai a fare il bagnetto a guardare sotto con la maschera nell'acqua turchese, continuiamo fra un quarto d'ora", ma per vari altri aspetti le difficoltà esistono eccome. 

Per ora mi viene in mente questo, se qualcuno ha domande..

     

11 apr 2016

Difficile passare sotto i ponti



Un altro video della serie "come passare sotto i ponti"