30 ott 2010

Escursione a terra!

Miracolo, almeno per me (Daph è già andata a fare qualche giro da sola), oggi siamo andati in cima al vulcano (estinto) Teide, nel mezzo di Tenerife.
Circa duemila turisti nordeuropei, ma davvero dei bei paesaggi. Altezza 3500-3600m, io senza fiato mentre le due figlie saltavano come cavallette.
Domani o dopodomani qualche foto.

29 ott 2010

Marina del Sur, Tenerife

Partiti da Mogan, sud di Gran Canaria, timorosi di beccarci la zona di accelerazione in tutto il suo splendore, si è rivelata una navigazione di mezza giornata tutta ventolino bolina larga traverso, timone a vento e barca a 5-6 nodi.
Falsa modestia confesso, abbiamo seguito per un po' come andavano le cose e via siamo usciti quando sembrava giusto, c'è comunque andata bene.
Le giornate che danno voglia di partire, ho saldato il porto a Mogan e leggendo la fattura c'era scritto: 25 giorni. Ok i corsi, ok i nonni, ok uno dei posti più carini delle Canarie finora, onestamente non rimpiangiamo nulla rifaremmo tutto allo stesos modo, pero' la voglia di muoversi un po' ritorna, soprattutto andare in luoghi un po' più... nostri.
Maremma, a Las Galletas temperatura la mattina 19 gradi (a Mogan 24) ci siamo dovuti rimettere il golfino, poi nebbiolina, un paesaggio tutto diverso si cominciano a vedere zone di verde, ritorna il sole e via 28 gradi.
Il gran vantaggio della partenza dell'ARC è che tutte le bandiere verticali azzurre ARC 25th blabla, i cappellini Alinghi et varia parafernalia scompaiono tutti quanti in una sola botta. Via, l'ho detto ah ah ah.

Comunque, le previsioni per la partenza verso sud si migliorano ogni giorno, mi sa che appena sarà possibile faremo il salto.


PS. A proposito, NON fate fare un corso di vela alle vostre compagne/mogli/amiche, maremma ora non smette più: e non sarebbe meglio passare un po' più a nord, e non si sfrutterebbe meglio la corrente a sud, e non sarebbe il caso di togliere una mano e arrotolare un po' il genoa...

27 ott 2010

FRA - Parenthèse familiale

Pourquoi un si long silence sur les ondes ? tout simplement parce que la famille a pris le pas sur la navigation et les nouvelles découvertes. Non pas que ces dernières semaines aient été vides et sans intérêt, bien au contraire. Mais mon temps d’écriture a lui été par contre complètement macrophagé par la famille.


Tout a commencé par notre retour en Italie pour aller voir les parents de Roberto ou plus précisément pour que ces derniers puissent un petit peu profiter de leurs petites filles. Nous avons laissé notre bateau aux Canaries, au port de Las Palmas, (grande angoisse de Roberto qui chaque nuit a rêvé que Brancaleone prenait l’eau en notre absence) et avons pris plusieurs avions, trains. Après presque 30h de voyage nous sommes arrivés à Pesaro sur la côte Adriatique. Nous y avons passé 2 semaines très tranquilles, à profiter d’un automne comme seul le sud de l’Europe sait l’offrir, d’une plage déserte, à manger des pizzas et des glaces sans avoir le mal de mer et dormir dans un vrai lit avec des draps. Trop de luxe n’est-ce-pas ?

Ensuite, il nous fallait rentrer dare-dare aux Canaries car nous avions des « obligations ». Pour ma part, j’avais un certificat de communication de radio VHF à passer (histoire de savoir envoyer un SOS par radio) et une petite mise à niveau en navigation pour revoir toutes les manœuvres d’urgence en navigation (comment récupérer un homme, Roberto par exemple, à la mer). Quant à Roberto il devait tout simplement se préparer à passer son examen de « Yachtmaster », diplôme de skipper professionnel délivré par la Royal Yachting Association, reconnu par le Ministère britannique des transports et qui constitue la référence dans le monde du yachting professionnel au niveau international. Après une semaine de préparation intensive (en formation jour et nuit), il l’a obtenu haut la main. Le descriptif de l’examen fera l’objet d’un autre message surtout quand je l’aurai moi aussi bien conceptualisé.

Cela nous faisait beaucoup de choses à fêter et nous avons attendu pour cela mes parents. Nous les avons accueillis ici, à Puerto Mogan, pendant 10 jours. Eux aussi en mal de leurs petites filles ont décidé de sauter dans un avion et venir passer un peu de temps avec nous dans ce coin de paradis. Puerto Morgan est un petit port qui a conservé son caractère et son charme (contrairement à beaucoup d’endroits des Canaries qui ont été défigurés pas des projets immobiliers pharaoniques pour accueillir les millions de touristes en mal de soleil et de ciel bleu et venant profiter du climat exceptionnel qui y règne 365 jours par an).

Tout cela m’amène à aujourd’hui, le 24 octobre. Mes parents sont repartis nous promettant de venir nous voir au Brésil l’année prochaine. Nous avons aussi fait des connaissances ici (vu que nous y sommes depuis 3 semaines) Annie et Guy, nos voisins français, sur le catamaran amarré à nos cotés sont partis eux aussi et nous nous retrouvons pour la 1ière fois depuis presque 2 mois tous les 4 et je peux donc me remettre un peu à l’écriture.

Nous sommes ici pour 2 ou 3 jours encore car nous attendons une accalmie pour bouger et visiter encore quelques îles (plus sauvages) des Canaries avant de nous lancer pour la traversée vers le Sénégal. Les choses sérieuses vont alors vraiment commencer. Nous allons devoir nous éloigner et longer les côtes de la Mauritanie de loin, cela implique 6 à 7 jours de navigation sans toucher terre. Donc les prochains jours, nous allons devoir un peu activer les préparatifs. Lors de ma formation, Keith, l’instructeur m’a parlé d’un autre médicament contre le mal de mer, je vais donc essayer, ensuite nous avons fait le plein en Italie de nouveaux DVD pour les filles ainsi que des cahiers d’activités pour les occuper un peu en mer. Reste à remettre le bateau en ordre de navigation, remplir nos cales et nos réservoirs et c’est parti de nouveau pour l’aventure !



24 ott 2010

Daphne e lo stage di vela

(pour nos lecteurs de langue française, bientôt la version originale de Daphné)
Visto che tanto con me non ha mai funzionato, Daph ha fatto un giorno di scuola vela con la stessa scuola del suo certificato VHF SRC (e del mio YM).
Ho cercato di dire a Keith cosa sarebbe stato utile insegnarle ma mi ha zittito col suo sorrisetto ironico: "Lasciamo decidere lei, no ? Da quel che mi hai raccontato ho un'idea abbastanza chiara di come navigate, vedrai che facciamo una giornata di scuola interessante"
Gli inglesi la sanno lunga, ci sono un sacco di mogli che non hanno imparato (e non impareranno mai) nulla con i mariti, quinid organizzano le settimane di corso "all women", e sono invariabilmente tutti pieni, un motivo ci sarà...
Uscita la mattina alle 0930, descrizione generale della barca, molto brevemente andature e regolazioni, poi le cose importanti: fermare la barca nel tempo più breve, poi fermare la barca in un punto specifico.
Un bel po' di tempo a imparare a fermare la barca dove si vuole, a vela, a motore.
UN po' di determinazione della posizione, sia con gps/bussola che semplice orientamento geografico, poi le cose di base sull'approccio in porto.
Poi li ho visti manovrare in porto, avanti, indietro, naturalmente è stata colpa mia se durante l'approccio finale all'ormeggio ho sguinzagliato le due figlie "mammaaaaaaaaaaaaa" e le è preso un colpo pensava si buttassero in acqua per andare verso di lei.
Io avevo due leccalecca in tasca non si sarebbero mai buttate.

23 ott 2010

Vento inferiore a Forza 7

E' tempo di proteste in Francia, protesta anche Meteo France, quindi per rispettare l'impegno di fornire sempre un "servizio pubblico", non possono smettere all'improvviso di emettere dei bollettini meteo ma devono emetterne comunque in modo da rispettare l'obbligo di "servizio minimo".
Per tutelarsi quindi emettono solo gli avvisi di burrasca o vento forte (7Bft).

Il bollettino di oggi era "... Cadiz, venti inferiore a forza 7, Casablanca vento inferiore a forza 7, Madeira vento inferiore a forza 7, Irving vento inferiore a forza 7, Canarias vento inferiore a forza 7, Tarfaya vento inferiore a forza 7, Cap Timiris vento inferiore a forza 7, Cap Blanc vento inferiore a forza 7..."


Un po' imbarazzata, la lettrice alla radio ha detto "a domani per un altro bollettino, speriamo un po' più dettagliato"

19 ott 2010

Marocco per Mario

Risposta a una domanda fatta da Mario più sotto, m'è venuta troppo lunga passa i 4096 caratteri e non me la prende

Marocco per Mario


A Agadir c'è un bel marina con diverse barche che ci passano l'inverno, il capitano Samir è un giovane estremamente gentile (e penso sia parente di Tahar ben Jelloun), se uno discute un po' per delle permanenze di qualche mese fa di sicuro dei prezzi imbattibili.

Sulla navigazione, qualche elemento.
1. I porti sono pochi, e solo alcuni "ogni tempo", molti possono essere avvicinati solo con bel tempo
2. Un fattore determinante del "bel tempo", oltre ad un vento moderato, è che non ci sia l'onda lunga. Pericolo spesso sottostimato che ha fatto andare a scogli un sacco di barche: c'è magari un bellissimo tempo, ma una depressione in nordatlantico invia l'onda lunga da NW su tutta la costa marocchina, in mare aperto si sente solo la barca andare un po' su e un po' giù, magari bel solicino e venticello fresco, ma sottocosta comincia a frangere in duecento metri, aggiungi un porto con una barra all'ingresso ed è disastro assicurato.

D'estate è relativamente molto più rara, quindi al limite aspetti uno due giorni che passi. Noi abbiamo avuto solo un giorno un'onda lunga di 1m (quindi piccolina piccolina) all'ingresso di Rabat e in venti metri c'erano frangenti di due metri proprio all'ingresso.

3. Vento estivo: una rotta nord è sicuramente fattibile, sottocosta le componenti termiche sono importanti quindi spesso c'è addirittura del SW leggerino.
Abbastanza giorni di calma, abbiamo smotorato diverse volte.

Occhio ai capi (quello di essaouira, cap ghir davanti ad agadir, cap spartel vicino a tangeri, c'è un +2-3 gradi beaufort in men che non si dica).

4. Nebbia si', l'abbiamo avuta diverse volte in navigazione e in porto, quindi c'è da metterla in conto.
C'è tanto traffico, sia pescherecci grossi che barchette da pesca, si sta tesi col radar, figuriamoci senza..  I pescherecci grossi comunque sono molto bravi, ti accorgi che ti seguono col loro radar, rallentano, deviano, insomma ottimi professionisti.

5. Navigazione lungocosta molto facile, prendi una batimetrica dei 30 o 50 metri e vai giù cosi', non ci sono praticamente mai pericoli lontani
6. Una cosa che non mi immaginavo è stata l'accoglienza della gente: una gentilezza e cordialità estrema, in alcuni posti ti fanno sentire come Cristoforo Colombo -in un paio di porti ci hanno detto: qui passano circa venti barche all'anno, pensa la festa quando ti vedono.

7. Carte e portolani
Avevo alcune carte a larga scala, mi sembra siano tre-quattro per tutto il Marocco, per il dettaglio c'è un pilota, oddio ci sarebbe un pilota Imray (North Africa) che copre essenzialmente il nordafrica mediterraneo, con una sezione anche sul marococ atlantico. Puo' dare un'idea del dettaglio ma avrebbe bisogno di un aggiornamento radicale.

Cartografico elettronico spesso da barzelletta, talvolta molto accurato, ma in media buono per i porti grossi per i quali ci sono pochi problemi, per i piccoli non c'è da fidarsi per nulla.


A Rabat per esempio c'è un gommone del porto che ti aspetta all'entrata, giorno e notte, e poi ti guida dentro nel canale dove c'è fondo, servizio a domicilio.

Insomma dal pdv della navigazione bisogna aver un po' di fantasia e stare in campana e ricorrere a metodi ... tradizionali, dall'altro lato la soddisfazione di passare da porti di storia antica, con un'accoglienza straordinaria, dove si è praticamente sempre la sola barca. A ottobre novembre c'è più traffico di barche a vela, ma luglio agosto settembre quasi nulla.

Nonostante tutto quel che si dica, ci siamo fermati in tutti i porti accessibili e ogni volta formalità di polizia, dogana, gendarmeria, spedite molto rapidamente e con un sorriso, non ci hanno *MAI* chiesto un baksheesh, e hanno sempre dato ricevute per ogni pagamento effettuato.

Se serve qualcosa più in dettaglio chiedi pure



ciao r


Mario approfitto: nel sud di Tenerife dove consigli di andare ?

18 ott 2010

Da qui dove

Un po' di idee sui prossimi mesi.

Da qui cerchiamo di andare a Dakar, tentennavamo per le isole di Capo Verde pero' mi sa proprio che lasciamo perdere; le persone che ne sono entusiaste lo sono per motivi che ci lasciano freddini, quelli che dicono "mai più" fanno considerazioni alle quali ci sentiamo più vicini.
Per Dakar sono circa 800 miglia, sarà il tratto non stop più lungo fatto in famiglia, ci servirà un po' per vedere come le bambine reagiscono a un periodo prolungato... senza gelati, se andrà tutto bene mi sa che faremo la traversata tutti assieme, se invece vediamo che si annoiano troppo allora Daphne attraverserà con loro su un 747 e ci ritroveremo di là, se tutto va bene. Confesso che sono tentatissimo dal provare a traversare da solo.

Ho cominciato a seguire un po' il meteo del Senegal ma sembra essere ancora piena stagione delle piogge, bonacce e temporaloni, quindi aspettiamo che finisca, la stagione bella dovrebbe cominciare fine ottobre inizio novembre, almeno secondo la climatologia.

Poi li' staremo per un bel po', è un po' scomodo perché non c'è nessun porto, niente elettricità, l'acqua -quando c'è- si deve fare trasportando le taniche, pero' le eco avute da tutti quanti sono talmente entusiaste... gente che ha fatto il giro del mondo e dice "si le isole del sud pacifico, dell'indonesia belle, ma come il senegal non abbiamo incontrato nessun altro posto", boh vedremo di persona.
Sarà molta navigazione fluviale, quindi "mare" piatto, spiagge per le bambine, villaggi di paglia e terra da vera "Afrika".
Poi vorrei andare su per il Gambia, e passare dal villaggio di Kunta Kinte (ve lo ricordate ? Radici ?), poi in Casamance.

Il sogno forse proibito sono le isole Bijagos in Guinea Bissau, giusto a sud del Senegal: molto mal cartografate, correnti molto forti, banchi sabbiosi che si spostano... ma in premio la vera Africa nera come poteva averla vista Livingstone, nessuna barca (saranno due tre ad andarci ogni anno), villaggi che vivono come secoli fa, nessuna infrastruttura, insomma navigazione in acque vergini.

Poi si penserà alla traversata: cerchiamo di andare a Salvador (quindi mica tanto "corta", saranno comunque un 2500 miglia) perché pur essendo più lontano per esempio di Recife, Salvador lascia la porta aperta -dal punto di vista meteo- sia per andare verso nord/Caraibi, che per andare verso sud Argentina e Uruguay. Scendere verso sud dalla "spalla" dell'america del sud significherebbe bolina e corrente contraria, e come dicono gli inglesi "i gentiluomini non vanno mai di bolina".

Se ci arriviamo, li' saremo in alto mare con le decisioni: continuare in barca, tornare per un po' e continuare dopo, o mettere la parola fine a questo periodo di navigazione familiare Daphne torna e io riporto la barca su in Bretagna. I Caraibi onestamente mi attirano molto molto poco.

Il Brasile ha un po' la fregata di dare un visto turistico per sei mesi, dopo i quali bisogna uscire dal Paese per sei mesi prima di poterci rientrare, comunque boh vedremo, ancora c'è tanto tempo.
Anche se passa molto in fretta, accidenti se passa in fretta



17 ott 2010

Incontri... strani ?

E' un po' che siamo in giro, incontrata tanta gente.
Per quel che si è visto finora, da ridimensionare mooooolto l'idea dei "giramondo", di equipaggi romantici, spostati solo dal volere del vento.
Abbiamo incontrato altrettante teste di cavolo di quante non se ne incontri nella vita a terra, nudo e crudo.
Probabilmente noi stessi siamo le "teste di cavolo" di qualcun altro quindi il conto torna, tutta st'umanità veleggiante non è che sia rosa e fiori, anzi. "Anzi" vuol dire che per fortuna le barche sono un po' distanti senno' ci sarebbe da venire alle mani.

Poi ci sono le persone con le quali abbiamo più che simpatizzato, il valore forse è nel fatto che in un quarto d'ora is fanno amicizie che a terra prenderebbero molto più tempo per consolidarsi.

Poi ci sono quelli che fanno sorridere.
Pontile visitatori di un grande porto, bella barcona di 15-16m, tutta brillante. Siamo li' per fare le pratiche, il tipo ci chiama: potreste aiutarmi con le cime ? Ok nessun problema, è da solo.
In trenta secondi ci ha sciorinato "sono partito per un giro del mondo in solitario senza scalo, a bordo uso il motore A4FG58 4 ore al giorno collegato ad un Mastervolt BX5847 perché il pilota RT2828 consuma e l'eolico FRRT5454 non è capace di far fronte al consumo; ora mi si è rotta la girante e mi sono fermato ma riparto subito".
Il tutto corredato da espressioni del tipo "vedere la costa mi fa male", "tollero solo l'alto mare", "scappo sempre dai porti", oh mio dio.
"Il mio programma è il giro del mondo senza scalo".

Hmm, per essere un giro del mondo senza scalo, fermarsi dopo un migliaio di miglia ha un po' il sapore della torta riuscita male.
Interrompere il definitivo "senza scalo" per una girante rotta perché non se ne hanno di ricambio a bordo, se uno parte sapendo di usare il motore 4-5 ore al giorno per un pacco di mesi, bof comincia a far sorridere.

Dove andate ?  Ah, Africa ? hanno rapito tre barche e nessuno ci va più, c'è la barca XY che voleva andarci ma hanno cambiato destinazione.
Maremma mi ha fatto stare un giorno con il cuore in gola, fino all'arrivo in un porto con connessione internet, dove ho ricostruito un po' i fatti a cui si riferiva e la relativa fantasmagoria spaziale e temporale. Ah, guarda che tipo bizzarro.

Restiamo con le cime di ormeggio in mano, "vado a salutare quelli del porto, sono stati molto carini e abbiamo festeggiato assieme".
Daph dopo un po' mi chiede "e ora che facciamo con 'ste cime ?"
Boh, aspettiamo.
Torna, "grazie ora potete lasciare le cime, attenzione pero' a non rovinare la pittura della barca, è tutta nuova. Il mio programma è il giro del mondo in solitario senza scalo".



16 ott 2010

Mogân

Puerto de Mogân, accento sulla â.
DI gran lunga il posto più carino, verrebbe da dire il solo posto carino visto qui alle Canarie finora.
A tre miglia di distanza un porto pazzesco, con appartamenti e edifici costruiti tutti arrampicati sulla montagna; qui almeno la massimo le casette hanno un piano, colorate a metà fra isoletta greca e medina araba, davvero molto carino, tranquillo.
Arrivati i nonni francesi in visita, atmosfera un po' "ultima cena", veniamo a trovarvi adesso perché dopo chissà dove sarete fra un po'.
Cinque mesi e mezzo che siamo partiti, va tutto veloce, forse troppo, l'importante è che comunque tutti quanti stiamo molto bene.

Un po' di lavoretti di dettaglio sul Branca, la barca si sente pronta a partire, ogni tanto fa "shussshhhh, shussshh".


14 ott 2010

Gli indispensabili a bordo

altro che i "must have" dei giornali di vela patinati, un aggeggio che vale tanto oro quanto pesa se ci sono bambini piccoli a bordo, basta fare un buco e attaccare un sagolino

Photobucket


e hop, sciaff sciaff sciaff, bidet ad autolavaggio

12 ott 2010

Yachtmaster !

Dopo il certificato SRC di Daphne, dato che mi frullava in testa da un po' di tempo ho deciso di provare a fare l'esame per lo Yachtmaster della RYA, la Royal Yachting Association.
E' di gran lunga il certificato di livello più alto per la nautica da diporto, e basta un corsetto addizionale di uno due giorni (senza esame, solo sopravvivenza in mare e gestione del fuoco) per trasformarlo in titolo di skipper professionale con validità internazionale per barche fino a 200 t GRT. Lo YM da solo  con una visita medica consente di skipperare a titolo professionale barche sotto bandiera inglese fino a 200grt, il che significa forse 20-30m di lunghezza ? comunque mooolto più grandi di qualsiasi barca avro' mai ah ah ah.
In Italia penso ci vogliano due anni (?), in Francia ci vogliono sei mesi di corso più un anno di imbarco retribuito come secondo di bordo prima di ottenere l'equivalente. Viva gli inglesi.
In puro stile inglese, è un esame per il quale non c'è un corso di formazione, ma un esaminatore valuta se una persona ha già acquisito da sola l'esperienza sufficiente per i requisiti del  certificato. Uno potrebbe prendere la propria barca, prenotare un esaminatore e farsi esaminare, qualcuno lo fa ma ne passano uno su cento.
Si puo' invece fare un corso di preparazione all'esame di circa cinque giorni, in cui l'istruttore non insegna nulla di nuovo, ma tira fuori i punti deboli di ciascuno e indica quali aspetti debbano essere migliorati per passare l'esame, durante i cinque giorni; in sostanza, bisogna arrivare li' già praticamente pronti, lui "lima" la preparazione, in tot e tot sei ok, devi migliorare un po' tot altro, e uno ha qualche ora per portarsi al livello richiesto.
Se il preparatore ritiene che cinque giorni non siano sufficienti, consiglia caldamente di non tentare l'esame. 

Mi sono iscritto al corso di preparazione, con lo stesso istruttore/preparatore irlandese di Daphne per il certificato radio, siamo stati in tre (noi due assieme ad un ragazzo italiano come equipaggio che sta cercando un posto per l'ARC, se qualcuno ha bisogno ci mandi un email) sulla sua barca per cinque giorni durante i quali penso di aver sperimentato altrettante situazioni diverse di tutti gli anni passati in barca. Barca con garrocci, motore che tira disperatamente da un lato in retromarcia, etc etc.
Alla fine dei cinque giorni,  esame. 
Fra il mio preparatore e l'esaminatore ci deve facilmente essere stato un milione di miglia navigate (senza scherzi): Whitbread, Fastnet, Sydney Hobart, deliveries, decine di traversate oceaniche che neanche le contavano più, Norvegia, East Canada, Newfoundland, Puget sound, Cape Town, ci voleva una una carta nautica del mondo intero per seguirli.
Esame durato circa dodici ore, esaminatore arrivato primo pomeriggio, Oh hi Rowbeeeto, un accento dello Yorkshire da tagliare col coltello, per carità non che sapessi come fosse un accento dello yorkshire ma è stato l'inglese più incomprensibile che abbia mai udito, e lui veniva dallo yorkshire.
Si esce subito in barca.
Recupero uomo a mare a motore, poi a vela. Oh il poveretto ha preso una botta in testa ed è mezzo congelato: cosa fai ?
Arriva un elicottero per portarlo via: che rotta segui rispetto al vento ? su che mure ti metti ?
Recupero di parabordo, pero' prima devi fare due strambate e due virate: 1-2m d'onda e in cinque minuti...  dov'è adesso il parabordo ?
Oh arriva una barca che mostra un cilindro, cosa fai ?
Suona l'allarme DSC alla radio, cosa fai ?
Dopo due ore di questo stress a destra e sinistra: dove siamo adesso ? no no niente gps né rilevamenti, solo a occhio dove pensi che ci troviamo ?  
Se suona l'allarme della pressione dell'olio del motore cosa fai (dopo l'esperienza dell'ultimo mese, li' l'ho steso con le spiegazioni, grazie M.Perkins ah ah ah)
Quando *non* si usa un razzo a paracadute ? Perché è meglio che siano in numero pari ?
Cosa fai se c'è un principio di incendio ? Che tipo di estintore per la cucina e che tipo per il motore ? Come lo fissi alla paratia, orizzontale o verticale ?
Nel pronto soccorso categoria C c'è questa medicina, quando la puoi usare ?
Oh toh, all'improvviso c'è nebbia: cosa fai nella condotta della barca ? che ordini dai all'equipaggio ? quali opzioni di navigazione scegliere ? cosa ti richiede di fare il RIPAM ?
C'è ancora tanta nebbia e il gps è fuori uso: mi manda sotto coperta e devo portare la barca in un ancoraggio riparato, restando sotto senza poter guardare nulla fuori. Niente gps, solo stima. Mentre la barca procede: "c'è un suono lungo a dritta, che ordine dai al timoniere ? " dopo un minuto "suono lungo più forte rispetto al precedente, più o meno stesso rilevamento, cosa dici di fare al timoniere ?", io sempre sotto coperta sudando con le parallele, devia qui e devia li'. Scende sottocoperta: dove siamo adesso, approssimativamente ? (bravo lui stava li' fuori e vedeva tutto).
Due suoni lunghi a prua, cosa fai ?
Nel radar vedi un'eco in rotta di collisione nel quadrante SE, come modifichi la rotta ?
Dai e dai, restando sottocoperta son riuscito a portarli in una baietta con cinque metri di fondo: "qui possiamo ancorare", dico.
Sei davvero sicuro ?
Urca, dubbio... riverifico la stima ma dopo un secondo "la profondità scende possiamo ancorare o no ?"
Si si, possiamo ancorare. Ok puoi uscire fuori: esco e vedo la mia baietta prescelta tutt'attorno, aaaahhhhhh.

Navigazione di notte. Uomo a mare, recupero a vela, il motore non funziona.
Verde su bianco, più due luci bianche: chi è? cosa fa lui? puo' girare ? cosa fai tu ?
Quando un bianco su rosso non è un pilota ?
Cos'è quel verde che si muove veloce laggiù ? Un taxi, vrooom un po' di punti accumulati.
Botta di fortuna mi chiede: perché si svergola una vela ?  Dieci minuti di grafici e disegnini, con una digressione su qualche grafico che c'è anche qui sul nostro sitino, ok very good.
Puo' esserci una burrasca senza variazione di pressione ?
Mezz'ora di tempo per preparare un piano di navigazione da X a Y, a che ora parti, che strategia, quali fari vedi, passi al largo o sotto costa, quella ciminiera di notte si vede o no
? Quel faro è alto 50m, a che distanza lo vedi di giorno ?  Perché la portata notturna indicata è 25 miglia invece di 17/18 ? Quale pericolo ci puo' essere sotto costa, non segnalato dalle carte ? Se il vento rinforza dove puoi andare ? e se cambia di direzione cosa fai ?
Corrente di marea a favore e vento contrario: perché un motoscafo puo' preferire aspettare che anche la marea sia contraria prima di partire ?
L'equipaggio deve essere tenuto su di morale, quando arriva il tè ?
Zona di separazione del traffico, se devi attraversarla con due nodi di corrente di traverso che rotta tieni ? Una nave esce dalla zona di separazione e viene verso di te, cosa fai ?
Ancoraggio a vela. Ok hai calato l'ancora, ora cosa fai ? Il motore non funziona, cosa fai ? Quando è meglio una luce di fonda bassa e quando è meglio in testa d'albero ?
Quale tipo di grippiale in porto, quale in rada, quale in rada con inversione di marea.
Have a cuppa.
Si riparte. Dove attacchi la ritenuta del boma in poppa ? Oooops è ricascato un uomo a mare, e via che vola il parabordo.
Da che ora a che ora riesco a passare il bassofondo d'entrata del porto X ? e se c'è onda lunga di 1m ? e se c'è un'alta pressione di 1030mB.
In porto, ormeggia di prua, ormeggia di poppa, gira la barca su se stessa senza allontanarti più di 6m da quel molo. 
Sei ormeggiato con un molo sottovento, il vento è forte gli spring non bastano e non puoi buttar fuori un'ancora di traverso sopravento perché il fondo è sporco: come esci ?
Ok, sono passate dodici ore, puoi riportarci all'ormeggio.
Tralascio i milioni di altre domande che mi ha fatto, lui stava seduto a poppa a osservare, sparando domande su domande.
Arriviamo in porto dopo un totale di dodici ore sembrate un'eternità.
Robewtoo, come vi siete organizzati con tua moglie per l'uomo a mare ?
Visto che sono il solo "uomo", se cado fuoribordo buonanotte al secchio, ho cercato di insegnare qualche cosina a mia moglie ma un istruttore irlandese ha avuto più successo in un giorno che io in dieci anni.

Sorride: Roberto, you have been good or excellent with everything I asked, I am happy to give you a pass, congratulations.

Una delle giornate più stressanti che abbia sperimentato da taaanto tempo, ma onestamente tanta, tanta soddisfazione. Tanta soddisfazione devo ridirlo ah ah ah.

Tornato sul Branca camminando a mezzo metro d'altezza sulla banchina.
Dopo aver celebrato con il preparatore irlandese e l'esaminatore inglese con quattro pinte di birra.
Ciascuno, of course.

10 ott 2010

Daphne e la radio

Scuse per il silenzio radio, ma siamo stati un abbastanza impegnati.

Prima Daphne:

Dopo anni passati cercando di farmi stare a sentire, fosse solo per imparare come inviare un mayday, c'è voluto un irlandese per insegnare in un solo giorno a Daphne come usare la radio: ha fatto un corso con una scuola di vela inglese qui a Mogan (capo irlandese) e dopo  colazione: ciao ciao alle figlie, entrata la mattina, tornata per pranzo, sessione pratica il pomeriggio, esamino e alle cinque aveva in mano lo Short Range Certificate.

E in più ora sa anche usare ben bene il VHF. E in più le piace pure la radio, "sai che è interessante?!" Cosa avranno 'sti irlandesi...

Vi diamo l'MMSI con messaggio privato, se poi volete chiamarci...