14 apr 2016

La "scuola" in barca

Per Mario (che saluto, assieme alla famiglia).
Nel secondo BrancaGiro, per le figlie facciamo coincidere il periodo di viaggio con un anno scolastico, entrambe faranno scuola tramite il CNED www.cned.fr , una struttura pubblica francese specializzata nell'educazione a distanza, la stessa che ha seguito Bora durante il primo giro. Per la grande sarà l'equivalente della terza media (la quatrième in Francia), per Tea la quarta elementare (CM1 in Francia). 
In breve, il Cned funziona cosi': una persona (Daphne) fa da tutore, ha un libro che dice come introdurre le lezioni, cosa chiedere, eccetera, insomma una guida dell'insegnante dilettante. Il bambino ha vari libri di testo a seconda delle materie. SI fa un po' di scuola ogni giorno, quando si sta fermi in un posto si fa lezione tutti i giorni, senza weekend né niente, quando si naviga a lungo in genere si sospende. 
Ogni tot settimane ogni bambino manda alla sede del Cned una serie di "compiti" di verifica: ci sono compiti scritti, registrazioni audio per la lettura, le lingue straniere e la musica, disegni, eccetera. Il Cned corregge e ci ri-invia i risultati.
Alla fine dell'anno, se i compiti sono stati soddisfacenti danno il certificato di avvenuta scolarità, il bambino puo' tornare nel sistema residenziale e iscriversi nella classe corrispondente, senza aver perso l'anno.   
Per quel che abbiamo visto la prima volta con Bora, la formazione è di livello molto alto: quando è tornata a scuola a Parigi per vari mesi non ha fatto quasi niente perché "erano cose che aveva già fatto in barca", vedremo se vale anche per le classi un po' più avanzate.
Vantaggi e svantaggi, come in tutte le cose.
1. tempi molto più brevi, il rapporto è uno-a-uno quindi in qualche ora si riesce a fare tutto; ci si puo' organizzare in periodi di maggiore o minore attività a seconda di come procedono le cose
2. grande impegno per "l'insegnante", anche se si padroneggiano i temi della lezione, riuscire a farli "passare" nella testa del bambino è tutto un altro discorso, richiede davvero un grande impegno: preparazione delle lezioni, stare li' a farle, non ho capito, domande e risposte. Dall'altro lato, dice Daphne "una enorme soddisfazione" riuscire a fare scuola ai propri figli.
3. E' difficile dire ogni giorno "ora la mamma non è più la mamma, ma è la maestra/professore", si' un accidente... i figli tirano fuori tutto il loro armamentario di difesa/ricatto/intenerimento di cui sono capaci, cosa che con un insegnante "terzo" non farebbero
4. Manca la socializzazione, il rapporto con altri "compagni di scuola". Si incontrano anche barche con altri bambini, ma in media il momento quotidiano della scuola resta molto individuale.

Insomma come sempre, sono momenti di vita che vengono vissuti in modo diverso rispetto a terra; ormai dal 2009 siamo sempre più convinti che non si possa parlare di paradiso ma solo di un diverso equilibrio delle cose. Ok dopo due ore di scuola se il bambino è stanco si puo' dire "pausa, vai a fare il bagnetto a guardare sotto con la maschera nell'acqua turchese, continuiamo fra un quarto d'ora", ma per vari altri aspetti le difficoltà esistono eccome. 

Per ora mi viene in mente questo, se qualcuno ha domande..

     

1 commento:

nucci massimo ha detto...

Proprio com in Italia,
uguale uguale