7 dic 2016

Ci si avvicina alla partenza per la transat

Internet ancora troppo zoppicante per mettere foto o video, ma la vita alle Bijagos continua, con il suo succedersi di momenti entusiasmanti e momenti piu' difficili/avventurosi (essenzialmente per il vettovagliamento); quando avremo un accesso migliore metteremo un po' di materiale su questo posto tanto spettacolare quanto difficile.
Bon, ora siamo in preparazione per la transat: da qui Rubane andremo verso nord, passeremo ancora qualche giorno nelle isole dell arcipelago piu a ovest, da li partiremo per la transat: direzione Fernando de Noronha, isola brasiliana a circa 1400nm da qui, parco nazionale con tasse elevatissime e nessunissimo servizio ma -pare- bellissimo, poi dopo qualche giorno da li verso Fortaleza sono un altro 3-400 miglia ma con tutto portante.
Preparare una transat da qui e' roba da matti, manca *tutto*, ma volendo si puo trovare quasi tutto, basta trovare i buoni canali e avere tempo: Daphne al limite dell eroismo e' ripartita un altro giorno e mezzo in trasferta alla capitale Bissau,questa volta tornando con un enorme sorriso, abbiamo il grosso degli approvvigionamenti!
Io dal mio lato trovo gasolio, olio motore, persino delle nuove batterie addirittura Caterpillar: nel "negozio" c e' un enorme papero a guardia che mi deve trovare particolarmente antipatico gonfia le ali e parte all assalto prima che il proprietario lo afferri per il collo, dentro oltre alle batterie Caterpillar, pieno di pezzi di ricambio Perkins (!), piu di qualsiasi altro negozio anche in Europa; per situare le cose, i "negozi" a fianco hanno uno pezzi di sapone, un altro teli africani made in holland, un altro cipolle e riso... Li' finisce il villaggio.
Il grosso e' fatto, venerdi prossimo andiamo con una barca locale nei pantanais di una isola inaccessibile per vedere gli ippopotami, nel frattempo dovremmo ricevere del "fresco", frutta e verdura; sabato a rigore partenza per la parte ovest dell arcipelago, fine di ogni possibiloita di rifornimento, accesso internet eccetera, poi dopo tre quattro cinque giorni partenza verso il mare aperto.

Stiamo tutti bene, per ora queste settimane alle Bijagos hanno sorpassato ogni piu rosea aspettativa: duro, duro (ma un po lo sapevamo), ma con una insospettata ricchezza di sensazioni intense, sia per la natura che per i contatti umani avuti.
Racconteremo di piu con un po di internet in piu.

1 commento:

nicola ha detto...

non è il bello e il brutto dell'Africa?!
ma per quel poco che ho vissuto, confermo l'intensità delle esperienze, e in fondo il piacere di riuscire a farcela anche senza le comodità occidentali.

BV