Vendée Globe, fra poco si troveranno a dover attraversare la Zona di Convergenza Intertropicale, in francese il pot au noir, doldrums per gli inglesi.
Si legge che in regata d'altura il passaggio sia un po' un terno al lotto, in effetti: qualche carta (vecchie, riprese da un vecchio filo).
La ITCZ è la zona dove convergono gli alisei di NE con quelli di SE; zona tipicamente senza vento, con prevalenza di sistemi convettivi quindi potenzialmente groppi: ci si arriva, il vento cala, vengono qua e là grosse nubi, con macchie di vento locali che bisogna cercare di andare a prendere.
La ITCZ ha un movimento nord-sud stagionale, tendendo a seguire il movimento dell'equatore termico causato dalla diversa inclinazione della radiazione solare, ha poi un movimento quotidiano, tende a spostarsi verso nord o verso sud. L'oscillazione di questo spostamento è più forte a est e molto meno a ovest (dalle parti dell'America meridionale), una serie di fattori fanno che a est sia in media molto più ampia, con una zona senza vento molto più estesa. Lo spostamento quotidiano può arrivare anche a 10/20 gradi di latitudine, il che significa all'ingrosso un migliaio di miglia, qualcosa senza comune misura con le distanze percorribili da una barca in un giorno.
Con Brancaleone ho attraversato quattro volte la ITCZ, due in giù passando nel mezzo dell'oceano, e due in su passando dal lato america del sud: passando a ovest non mi sono quasi accorto del passaggio, molto vento, rafficato ma senza zone di calma. Tutt'altra storia nella discesa verso sud.
Il passaggio da un emisfero all'altro è quindi tanto più agevole quanto più si passi ad ovest: il problema è che se si va molto a ovest, quando poi si incontrano gli alisei di SE diventa più duro riuscire a mettere del sud nella rotta, bisogna trovare un compromesso.
Dal punto di vista meteorologia operativa la ITCZ è prevista molto male, con grandi margini di incertezza; ci sono metodi per individuare le zone con maggiore rischio ma necessitano di dati meteorologici complessi, non accessibili in barca (esempio il cd Wet Theta, il flusso di calore latente a 850hPa, ecc ecc). Se si paragonano le previsioni del vento anche a breve termine come t+24 t+48 dei modelli globali come GFS e ECMWF e la posizione effettiva della zona, gli errori sono significativi.
Perché il passaggio è un terno al lotto? Qui sotto alcune carte prese in giorni successivi, la linea rossa è l'asse centrale della ITCZ, con le condizioni di calma/groppi che si estendono per qualche grado di latitudine nord e sud. Si potrebbero rimescolare le carte e ridistribuirle, la successione del movimento della ITCZ sarebbe sempre plausibile.
Supponiamo che due barche scelgano di scendere Sud su 30W (la linea di longitudine circa centrale fra Africa e Sudamerica, sono a circa 5° di latitudine di differenza, A prima, più a sud di B.
A arriva su 10-12N, entra in zona di calma, B ha ancora vento e si avvicina
La ITCZ si sposta verso sud, A continua a restare in calma; B è dove si trovava ieri A ma oggi c'è ancora vento perché la ITCZ è più a sud --> continua ad avvicinarsi ad A
Terzo giorno di calma per A, primo giorno di calma per B
La ITCZ salta a nord, sono tutti e due nell'aliseo di SE con B che ha recuperato tantissimo e ha sofferto solo un giorno di calma, A che ha perso qualche centinaio di miglia.
Naturalmente può succedere l'inverso, il primo che passa velocemente e il secondo che resta impantanato lì.
Esempio di uno strumento che può avere un Imoca a bordo: le immagini satellitari in infrarosso enhanced. Il canale infrarosso di un satellite meteo viene utilizzato -fra l'altro- per analizzare le temperature delle nubi e aiutare a identificare in particolare i cumulonembi, nuvole con grossa estenzione verticale le sui sommità sono particolarmente fredde, l'immagine viene "enhanced", colorata per essere più comprensibile. Le zone rosse concentrano strutture convettive particolarmente intense.
Le immagini sono prese a distanza di 24 ore, l'ultima è di oggi: è evidente quanto sia variabile il movimento di tutta questa zona.
Immagini EuMetSat