29 nov 2020

Ilhas Selvagens - Isole Selvagge



Un punto di passaggio un po' insolito fra Madeira e le Canarie: as ilhas Selvagens, le Isole Selvagge. Con un nome così non potevamo non farci un pensierino :)
È una riserva naturale e l'accesso è regolamentato, bisogna richiedere un Permesso (gratuito) indicando giorno di arrivo e di partenza, cosa non sempre facile in barca ma ci abbiamo beccato.



Trovarle anche solo sulla carta non è facile, da quanto sono piccole, prima immagine Google Earth mostra la montagna sottomarina



ingrandendo si intravvede l'arcipelago, fra il gruppetto a nord e quello a SW ci sono una decina di miglia, le isole a sud sono vietate, 


per eventualmente accostare ci sono solo due tre ancoraggi permessi, il principale Baìa das Cagarras, a SW dell'isola Selvagem grande. Sono isole totalmente rocciose, forse qualche sterpaglia.

nella baia c'è un casotto dove alloggia il personale della Riserva; non si vede ma nel mezzo c'è una boa.




Quando siamo arrivati c'era un bel 6Bft con un po' di onda lunga, abbiamo preso contatto via VHF con il personale, dati gli estremi del permesso di transito, hanno controllato tutto, ok va bene.
Abbiamo fatto un po' di andate e ritorno nella baia (notare la precisione della carta), c'era davvero molta risacca, l'acqua è profonda fino a sotto e saremmo dovuti andare ad ancorare molto vicini alla costa. Abbiamo chiesto di poterci attaccare per un paio di ore alla boa, ma ricevuta risposta glaciale: "la boa è riservata alla Polizia Marittima". Nessuna barca della polizia marittima nei paraggi.


Insomma dopo un paio di foto (che non trovo più), abbiamo salutato il personale e continuato verso la Gomera, prendendo un bel tonnetto subito dopo.



16 nov 2020

Passaggio della ITCZ - Doldrums - Pot au noir (2)


Carte di situazione della pressione a livello del suolo della Marina brasiliana, di dodici in dodici ore, proprio di questi giorni







Si vede bene il movimento "serpentoide" della ITCZ, rappresentata come una fascia larga qualche centinaio di miglia nella quale c'è essenzialmente bonaccia con groppi. La fascia si muove di 5-10° di latitudine ogni 12 ore.
Nessun modello di previsione è in grado di prevedere tali movimenti, sia a causa della rapidità degli spostamenti, sia perché la fisica idrostatica di un modello globale (GFS, ICON, ecc) è inadatta a rappresentare e prevedere le caratteristiche della ZCIT.
In queste condizioni, eventualo Grib manderanno a ovest dove c'è meno variabilità del movimento, ciò non toglie che non ci sia: nell'ottica della regata -ma anche in crociera- conviene andare magari su 32W sapendo che dopo il passaggio ci sarà del SE, oppure restare su 25-30W sapendo che la variabilità della zona (quindi il rischio di calma) sarà essenzialmente lo stesso ma che una volta passati, con il SE ci si sarà posizionati molto meglio?

In un prossimo messaggino qualche esempio su come si possa migliorare la scelta della longitudine di discesa/risalita.

 




13 nov 2020

Passaggio della ITCZ - Doldrums - Pot au noir (1)

Vendée Globe, fra poco si troveranno a dover attraversare la Zona di Convergenza Intertropicale, in francese il pot au noir, doldrums per gli inglesi.
Si legge che in regata d'altura il passaggio sia un po' un terno al lotto, in effetti: qualche carta (vecchie, riprese da un vecchio filo).
La ITCZ è la zona dove convergono gli alisei di NE con quelli di SE; zona tipicamente senza vento, con prevalenza di sistemi convettivi quindi potenzialmente groppi: ci si arriva, il vento cala, vengono qua e là grosse nubi, con macchie di vento locali che bisogna cercare di andare a prendere.
La ITCZ ha un movimento nord-sud stagionale, tendendo a seguire il movimento dell'equatore termico causato dalla diversa inclinazione della radiazione solare, ha poi un movimento quotidiano, tende a spostarsi verso nord o verso sud. L'oscillazione di questo spostamento è più forte a est e molto meno a ovest (dalle parti dell'America meridionale), una serie di fattori fanno che a est sia in media molto più ampia, con una zona senza vento molto più estesa. Lo spostamento quotidiano può arrivare anche a 10/20 gradi di latitudine, il che significa all'ingrosso un migliaio di miglia, qualcosa senza comune misura con le distanze percorribili da una barca in un giorno.
Con Brancaleone ho attraversato quattro volte la ITCZ, due in giù passando nel mezzo dell'oceano, e due in su passando dal lato america del sud: passando a ovest non mi sono quasi accorto del passaggio, molto vento, rafficato ma senza zone di calma. Tutt'altra storia nella discesa verso sud.
Il passaggio da un emisfero all'altro è quindi tanto più agevole quanto più si passi ad ovest: il problema è che se si va molto a ovest, quando poi si incontrano gli alisei di SE diventa più duro riuscire a mettere del sud nella rotta, bisogna trovare un compromesso.
Dal punto di vista meteorologia operativa la ITCZ è prevista molto male, con grandi margini di incertezza; ci sono metodi per individuare le zone con maggiore rischio ma necessitano di dati meteorologici complessi, non accessibili in barca (esempio il cd Wet Theta, il flusso di calore latente a 850hPa, ecc ecc). Se si paragonano le previsioni del vento anche a breve termine come t+24 t+48 dei modelli globali come GFS e ECMWF e la posizione effettiva della zona, gli errori sono significativi.

Perché il passaggio è un terno al lotto? Qui sotto alcune carte prese in giorni successivi, la linea rossa è l'asse centrale della ITCZ, con le condizioni di calma/groppi che si estendono per qualche grado di latitudine nord e sud. Si potrebbero rimescolare le carte e ridistribuirle, la successione del movimento della ITCZ sarebbe sempre plausibile. 
Supponiamo che due barche scelgano di scendere Sud su 30W (la linea di longitudine circa centrale fra Africa e Sudamerica, sono a circa 5° di latitudine di differenza, A prima, più a sud di B.

A arriva su 10-12N, entra in zona di calma, B ha ancora vento e si avvicina



La ITCZ si sposta verso sud, A continua a restare in calma; B è dove si trovava ieri A ma oggi c'è ancora vento perché la ITCZ è più a sud --> continua ad avvicinarsi ad A

Terzo giorno di calma per A, primo giorno di calma per B

La ITCZ salta a nord, sono tutti e due nell'aliseo di SE con B che ha recuperato tantissimo e ha sofferto solo un giorno di calma, A che ha perso qualche centinaio di miglia.
Naturalmente può succedere l'inverso, il primo che passa velocemente e il secondo che resta impantanato lì.

Esempio di uno strumento che può avere un Imoca a bordo: le immagini satellitari in infrarosso enhanced. Il canale infrarosso di un satellite meteo viene utilizzato -fra l'altro- per analizzare le temperature delle nubi e aiutare a identificare in particolare i cumulonembi, nuvole con grossa estenzione verticale le sui sommità sono particolarmente fredde, l'immagine viene "enhanced", colorata per essere più comprensibile. Le zone rosse concentrano strutture convettive particolarmente intense.
Le immagini sono prese a distanza di 24 ore, l'ultima è di oggi: è evidente quanto sia variabile il movimento di tutta questa zona.
Immagini EuMetSat



Navigazione in acque polari, artide e antartide


Tempo di Covid, webinario dell'Ocean Cruising Club con Andrew Wilkes, autore del pilota Imray "Arctic and northern waters", ha fatto una panoramica della navigazione in artico, passaggio a NW, ecc.

Video della presentazione

È un club, quindi niente di commerciale, è fatto con mezzi caserecci, registrato via zoom o skype, interruzioni... insomma non aspettarsi il "bikini sailing" dei canali youtube, ho anche idea che quando accennano timidamente a "storm" siano cose diverse rispetto ai duemila storm presi dai bikini. (L'ho detta Smiley30 ).

Il Canada vorrebbe inasprire le regole per la navigazione da diporto nelle proprie acque settentrionali, sottoporla al codice IMO per la navigazione polare cioè essenzialmente vietarla, alcuni hanno proposto un documento "Polar Yacht Guide" come quadro di riferimento legale per il diporto, "educare piuttosto che legiferare", sono una ventina di pagine è/sarà disponibile sur sito RCCPF, interessanti da leggere se non altro per avere un'idea di cosa possa essere la navigaizone da quelle parti.
https://rccpf.org.uk/Free-Downloads
Alcune delle cose interessanti, le telecamere termiche che con la nebbia non funzionano per niente, oppure il codice EGG/Uovo per la definizione di quantità e tipo di ghiaccio.
Ho un amico che è andato alle Svalbard con un plasticone, raccontava che è obbligatorio avere un fucile per gli orsi polari, quando arrivi fanno una specie di corsettino per spiegare cosa fare
Orsi polari alle Svalbard 

Guardo e leggo queste cose dalla poltrona, di andare a prendere quel freddo intenso proprio non se ne parla neanche lontanamente.

10 nov 2020

Vendée globe 2020




28 ott 2020

Documentario sul Queen's Birthday storm

Un bellissimo documentario sul "Queen's birthday storm" del 1994, probabilmente la peggiore tempesta del Pacifico per gli effetti sulle barche da diporto.
Interviste ai sopravvissuti, ai piloti degli aerei di soccorso, alle navi intervenute, al centro di controllo, alla stazione radio Kerikeri.

PS: È tutto in inglese con forti accenti downunder, volendo si possono attivare i sottotitoli automatici, funzionano abbastanza bene.





30 set 2020

Prima grossa tempesta autunno 2020

Un bel looping attorno alla Bretagna


Arpege del 1.10 06UTC


ECMWF 30.9 00UTC


10 set 2020

Consumo motore diesel, qualche giro sui grafici

Brancaleone ha un vecchio motore Perkins 4108 da 50hp; gli inglesi fornivano a titolo indicativo un diagramma dei consumi.
In ascisse i giri, in ordinate i consumi (a sx galoni inglesi, a dx litri).
La linea verde indica il consumo del motore a vari giri quando eroga il massimo della potenza possibile. Facendo un parallelo con la curva di potenza (che non metto), per esempio a 2500 giri la linea verde indica un consumo di 8.5 litri/ora, a 2500 giri il motore ha una potenza massima erogabile di 35hp circa, significa che ha un consumo specifico di circa .24 litri/minuto/hp, il che -essendo un motore di oltre 40 anni- è in linea con gli standard dell'epoca.
La linea blu (in origine nera, l'ho ripassata) indica il "consumo" corrispondente all'assorbimento di potenza di un'elica "standard". Le linea blu incontra la linea verde nel punto 7: qui l'elica assorbe tutta la potenza massima del motore. Nelle posizioni intermediarie/giri inferiori al massimo, l'elica assorbirà potenze inferiori a quelle erogabili dal  motore, è uno dei arametri di disegno dell'elica proprio per permettere di adeguarsi alle varie condizioni senza andare immediatamente in sovraccarico.
L'andamento della linea blu dipende dalle caratteristiche dell'elica: per esempio con un passo "piccolo" la curva blu sarà spostata verso il basso, con un passo grosso sarà verso l'alto (assorbirà a parità di giri maggiore potenza). Ho fatto un po' di calcoli/grafici con la MaxProp effettivamente installata, ma per il momento vediamo questo caso.

Mettiamo vada a 2000rpm, mare piatto. Punto 1. Il consumo orario sarà di circa 2.5-2.7 litri ora (punto 2).
All'improvviso viene su mare e vento contrario, la velocità della barca si riduce, il regolatore del motore tiene giri costanti --> l'elica assorbe più potenza, quindi "consuma" di più: l'effetto è uno spostamento verso l'alto della curva, che diventa quella rossa. Punto 3, il consumo passa (punto 4) a circa 4.5 litri ora. La barca va più lentamente e consuma di più.
Si decide di accelerare: si passa a 2500 rpm. Le condizioni esterne rimangono le stesse, la curva è quella rossa, si arriva al punto 5. Il consumo orario passa (Punto 6) a 6.5-7 litri ora.

In un prossimo messaggino, cosa succede al consumo per miglio, considerazioni interessanti per quanod ci is trovi con carburante limitato e distanza fissa da percorrere: andare veloce o andare piano, mettendoci meno o più tempo?



29 ago 2020

Video - Storia della Solitaire du Figaro

Bel documentario sulla regata in solitario francese più conosciuta


https://www.tebesud.bzh/replay/393-documentaire-solitaire-une-ecole-a-la-francaise/13732156




19 giu 2020

Visita dal mio editore: Imray

Una visita a Imray, il primo storico editore privato di carte nautiche inglese (nato oltre 200 anni fa), che al tempo ha accettato di pubblicare il mio libro (facendomi gongolare per giorni).
Nelle prime immagini, la sedia di Nelson recuperata a Trafalgar, ora negli uffici dell'editore.

Non ho ancora i capelli così bianchi, il visitatore è Tom Cunliffe, un decano dei velisti inglesi.




29 apr 2020

Heure de PM et phase de la lune

Un petit exercice pour avoir une idée approximative des heures de PM (et BM) dans un jour précis d'un cycle lunaire.

Petit rappel théorique: parmi les différents types de marée existant dans le monde (diurne, mixte, semidiurne, etc), la marée semidiurne est celle dont l'amplitude dépend le plus de la lune, on trouve  que la composante harmonique M2 est particulièrement importante par rapport aux autres composantes.
La côte atlantique Est montre généralement des marées de type semidiurne (sauf exceptions locales).
Selon les endroits, il y a des retards de temps variables entre le moment où la lune passe sur le lieux (passage au méridien local) et le moment de la Pleine Mer PM: on appelle cela établissement du port, lunitidal interval en anglais.
Cette carte du SHOM indique les établissements de port pour la France; on note que par exemple en Bretagne sud il indique environ 3h30m: cela veut dire que s'il y avait seulement la composante lunaire la PM se vérifierait trois heures et demi après le passage de la lune sur le méridien local (environ 4°W), comme il y a beaucoup d'autres composantes harmoniques l'heure exacte de la PM variera par rapport au passage de la lune au méridien d'une quantité variable de quelques dizaines de minutes en plus ou en moins.

Qu'est-ce qu'on fait avec cela?
Il faut connaître l'heure du Passage de la Lune sur le Méridien Local: ceci est obtenu en corrigeant le temps du Passage de la Lune sur le Méridien de Greenwich, selon la longitude locale.
La correction est approximativement égale à +1 heure pour chaque 15° de longitude: ici on est à environ 4°W, donc environ +15min
Pour l'heure du PLMG on pourrait aller regarder les éphémérides, mais bon pour ces exigeances il suffit de se souvenir de ce petit schéma.
Le Passage de la Lune au Méridien de Greenwich est environ à 1200h au moment de la NL Nouvelle Lune, à 1800h au moment du Premier Quartier, à 0000-Minuit pour la Pleine Lune, à 0600 heures pour le Troisième Quartier. Il s'agit bien entendu d'heures UTC.

Exemple
On est le 23 Avril 2020. 
C'est exactement la Nouvelle Lune: le petit tableau donne 1200h UTC pour le PLMG.
Le PLML, le passage de la lune sur le méridien 4W° sera à 1200h + 0015min = 1215h UTC.
Nous sommes en heure d'été, donc il faut rajouter 2h pour l'heure locale -> 1415h, c'est l'heure locale du passage de la lune sur 004°W.
L'établissement du port est de 3h30min: l'heure de la PM sera environ 14h15m + 03h30m = 1745h.
L'heure "officielle" SHOM de la PM au 20 avril 2020 est de 17h59m (j'ai pris Concarneau), on voit qu'on ne pas tombés trop loin.
La Pleine Mer suivante sera environ  12h25m plus tard, donc 1745 + 1225 = 06h10m, les prévisions officielles donnent 0615h pour le 24 avril: pas mal.

Pour la PL, on est le 8.4.2020
Le tableau dit PLMG à 0000 UTC, ce qui est 0200h en temps local, donc PLML 02h15m. On rajoute les 03h30m et on obtient 05h45m. La PM de l'aprèsmidi sera environ à 0545+1225 = 18h10m
Heure officielle de PM du matin 05h39m, PM de l'après midi 18h03m. 
Sensiblement similaire à la Nouvelle Lune.

Il est clair que selon l'endroit précis où l'on se trouve il y aura des décalages en plus ou moins, si on suit un peu l'évolution locale on peut se faire une idée du sens des différences, mais comme règle générale/générique on peut dire que en Bretagne Sud avec la Pleine lune et la Nouvelle lune il y aura une PM le matin tôt et une en fin d'aprèsmidi; ces heures de PM seront retardées chaque jour disons entre 30min et 1h, jusqu'à arriver au Premier ou Troisième quartier de lune quand les PM seront environ à midi/minuit. Puis encore retard quotidien jusqu'à Pleine Lune/Nouvelle Lune avec PM matin tôt et fin aprèsmidi.


23 apr 2020

Carte per OpenCpn con SasPlanet

SasPlanet è un bel programma di gestione di cartografia di ogni tipo, dalle immagini satellitari a basi cartografiche proprietarie di ogni tipo.
A seconda delle versioni, si trovano GE, Bing, Yandex, CMap, Navionics, ecc.
Il programma si può scaricare qui:
è scritto in russo ma il programma è tradotto in inglese.

Una volta lanciato, scegliere sulla sbarra superiore la "Source", per esempio Google Earth, poisizionarsi sulla zona di interesse


Ingrandendo l'immagine, notare nell'angolo in basso a sinistra il livello di zoom, qui 18...


...e qui 19


Scegliere uno o più livelli di zoom che siano significativi per la zona che interessa. NON sceglierne troppi perché la carta risultante diventa enorme e i programmi poi rallentano notevolmente o addirittura non riescono a gestirla.

Passo successivo: "Operations" --> "Selection Manager" e scegliere un modo di selezione della zona. Si possono fare carte rettangolari, oppure anche tutte biscornute, per esempio qui una carta con selezione poligonale.

Definire la zona che interessa, poi clic sul segnetto verde


Questa finestra dovrebbe aprirsi da sola, altrimenti Operations --> Selection Manager --> Last Selection.
Pagina "Download", selezionare i livelli di zoom che interessano nella colonna di destra; poi Start


Di nuovo "Operations" --> Selection Manager --> Last Selection



Questa volta pagina "Export". Nella riga "Save to" indicare il nome che si vuole dare al file, con un indirizzo sul proprio pc.
"Export selection to format" scegliere MBTiles.
Ricliccare nei livelli di zoom di prima (qui sempre 16 e 18).
Start.


Il programma salva il file all'indirizzo indicato. Nel menu di OpenCpn aggiungere la cartella dove si trova il file fra quelle delle carte, poi Ricostruire la Base Dati.
Sempre su OpenCpn, attivare "Accelerated Graphics", è necessario per poter visualizzare i file di tipo MBTiles.


22 apr 2020

Passaggio di una depressione e spettro del mare

L'effetto del passaggio di una depressione sullo spettro previsto dello stato del mare.
Per lo spetro viene presa la posizione della boa oceanografica Brittany, localizzata nel golfo di Biscaglia.

Successione di carte di previsione







Per chi è più abituato ai grib, le immagini corrispondenti:








Ed ecco le previsioni di spettro per la posizione della boa






in arrivo un po' di spiegazioni