29 apr 2012
28 apr 2012
Arrivato in Martinique
27 apr 2012
Da Trinidad verso la Martinique
Ieri all'uscita da Trinidad dicevano di andare per qualche decina di miglia senza luci perché ci sono pescatori un po' troppo curiosi, ma col traffico che c'è ho comunque lasciato il tricolore.
Fra Trinidad e GRenada sembra di passare Gibilterra, una nave dietro l'altra tutto uno zigzag.
Ora sono al traverso delle Grenadine, stanotte dovrei passare ST Vincent, poi St Lucia e se tutto ok domani in giornata in Martinica al Marin, il marina a sud.
Con i nomi delle isole sembra di veder passare un catalogo di viaggi turistici.
25 apr 2012
Botta di fortuna
24 apr 2012
Verifiche incrociate della posizione
23 apr 2012
Routage che neanche Groupama
22 apr 2012
Grazie per i messaggini + programma
21 apr 2012
Cadê meu Brasil..
Cimitero di Cayenne
20 apr 2012
Figlie! Qualche volatile
19 apr 2012
Ogni tanto navigare con l'aliseo..
13 apr 2012
Suriname, poveri polli
Di sicuro ci sarà stato un francobollo con la testa del(la) regnante d'Olanda, Guyana olandese, Suriname.
La capitale, Paramaribo. Pensa te che nomi.
Ancora fiumi, vera foresta pluviale tropicale. Sole, poi pioggiona, poi sole, poi pioggiona; durante la stagione delle piogge dicono piova anche per cinque sei giorni di fila senza mai smettere.
La popolazione è uno spettacolo, ci sarà una buona decina di razze differenti: neri africani, indiani qui della foresta, indiani dell'India, Malesi, Indonesiani, Singalesi, Cinesi, altre razze asiatiche che non saprei riconoscere, poi qualche bianco.
Ognuno parla la sua lingua, con l'olandese come lingua franca; non capisco assolutamente niente ma sono talmente gentili che a forza di sorrisi ci si intende.
Qui sembrano le Fiandre
E come in un sacco di altri fiumi, il "solito" relitto della nave da guerra tedesca
Aria di casa..
Nei posticini lungo il fiume tutta la panoplia della cucina indonesia-malesia, uno spettacolo della gastronomia.
Siccome ci sono tanti indù e tanti musulmani, non si trova né carne bovina né di maiale, poveretti chi fa la parte del pollo sono proprio i polli, pollo ovunque in mille salse diverse, vita breve e intensa per i polli surinamesi.
12 apr 2012
Cayenna PPP Pepe Peperoncino e Prigionieri
11 apr 2012
Qualche videino del Brasile
4 apr 2012
Cielo! Un solitario!
Sono imbarazzatissimo, ora cosa faccio ?
Con la famiglia non c'erano problemi, o si avvicinavano loro o li lasciavamo tranquilli, chi vorrebbe farsi smontare la barca da due bambine ?
Ora che sono ufficialmente solitario anch'io invece cosa faccio ?
C'è un'etica, un codice di comportamento specifico ai solitari ?
Lo saluto ? Gli faccio cucu' con la mano ?
Oppure rischio una figuraccia incredibile "guarda quello là che grezzo, mi saluta con la mano come se fossi uno che naviga in equipaggio" ?
Lo chiamo alla radio ? "Solitario solitario solitario da solitario solitario solitario cambio", poi come ci riconosciamo ? Oppure "Pazzo incosciente non sai che due solitari che si parlano perdono immediatamente la qualifica di solitari ?"
Esco fuori, mi metto a prua e tenendo la testa diretta dall'altro lato storco gli occhi per osservarlo. Sono stato bravissimo perché l'ho osservato per un po' e lui non si è accorto di nulla.
Fa il bagno nudo.
Già fare il bagno non è che mi faccia impazzire, nudo poi... punto negativo, sono a -1.
Si lava i denti e sputa fuoribordo.
Vabbè lo faccio dal lavandino del bagnetto dentro, va bene lo stesso. Rimango a -1.
Non ha messo la palla nera come segnale di ancoraggio: vero, un solitario non comunica con l'esterno in nessun modo. Vado a -2.
Ha i gradini all'albero. Vado a -3. Ripensandoci, vado sù da solo anch'io senza gradini, resto a -2.
Ha messo il gommone in acqua, parte a farsi la rematina quotidiana che fa tanto bene alla salute: io mai e poi mai, solo se mi si rompesse definitivamente il fuoribordo, arrivo a -3.
Sciacqua la coperta con secchi e secchi d'acqua, sfrega con lo scopone, la barca di un solitario deve sempre essere pulita impeccabile.
-4, forse anche -5
Oddio cominciamo bene, appena entrato nella categoria sto già accumulando punti negativi di solitarietà a tutta velocità, che faticaccia.
Scappo, se mi beccasse qui a scrivere messaggi sul sito internet sarei spacciato, perché mai un solitario dovrebbe inviare messaggi ad altri ? Roba da -10 diretto.
850 miglia in solitario
All'ancora nelle Iles du Salut, le tre isole del "bagne", la galera di Cayenne, dei Dreyfus, Papillon e compagnia. Bellissime isole di foresta altissima, si vede che qui piovicchia mica poco.
Bella tirata, pensavo di metterci meno ma vento e corrente sono stati salterellanti. Soprattutto tanti groppi di notte: vruuuum arriva la sventolata, tocca ridurre tutto in fretta, dura quel che dura, poi calma, tocca riaprire tutto, poi ritorna l'aliseo medio.
Qualche decina di minuti dopo si ricomincia, e via.
Dopo analisi e analisi e prove e prove ho individuato un metodo che funziona bene per approfittare del maggior vento dei groppi (quando il vento regolare è poco), oppure per sfuggire alle botte forti quando il vento regolare è già forte di suo. Groppi isolati, linee di groppi, eccetera. Chissà che non interessi a qualche minista che tanto l'equatore passare lo devono ah ah ah.
Comunque, le mie prime 850 miglia in solitario. Averci pensato un po' di tempo fa mi avrebbe fatto impressione, da queste parti pero' le distanze sono cosi' grandi che ci si abitua in fretta a dover fare tappe lunghe. Con Francesco la prima notte Cabedelo Natal 80 miglia ("ma cominciamo subito con una notturna ?"), poi Natal Fortaleza 350, poi Fortaleza Jeri 150 miglia, Jeri Luis Correia 70 (ho scoperto che esiste la doppia ortografia, Luiz e Luis).
Quindi prima di partire, oh 850 miglia cosa vuoi che siano, sono uscito come se dovessi andare a Groix -beh quasi.
Dopo qualche giorno di mare uno si dice accidenti quanto ci si mette, quando si arriva ci si dice accidenti com'è andato in fretta.
Pa' ti ricordi, "quando si è in mare si ha voglia di arrivare, quando si è arrivati si ha subito voglia di ripartire", eh già.
Il timore principale che avevo era il sonno, l'impossibilità della guardia notturna "at all times". Visto che gli allarmi funzionavano bene mi sono tranquillizzato e sono riuscito a farmi uno due cicli di 1-1.5 ore al giorno, che mi hanno tenuto in perfetta efficienza mentale. Chiaro, salvo per le allucinazioni acustiche che quelle al terzo giorno sono saltate fuori: la cantante lirica Un bel di' vedremo levarsi un fil di fumo che commentava lo scarico del motore, il film poliziesco con tanto di sparatoria dell'onda di poppa, non uno ma tutti i sette episodi; la voce che chiedeva aiuto in lontananza creata dal cigolio del bozzello di rinvio del timone a vento; l'ippopotamo salito in barca in Gambia e nascostosi dentro il rinvio della scotta del genoa (huhuuuu, hmmm uhuhuuuu), insomma in buona compagnia.
Ringrazio molto calorosamente (ma lo faro' di persona) un inglese che un giorno ha scritto "at night, thoughts run wild". Di notte, i pensieri prendono le forme più imprevedibili.
Ogni tanto è vero, di notte ci si trova a infilare come perline successioni di pensieri stranissimi, talvolta impressionanti, macabri, violenti, logicamente incorrelati ma che hanno una loro logica furiosamente apparente: ecco ora l'animale nero salta fuori dall'acqua, morde lo specchio di poppa, la barca frena e disalbera, l'albero cade fa un buco nell'autogonfiabile infilandolo come uno spiedino, la barca affonda mi trovo in acqua aggrappato al bidone di sopravvivenza con l'animale nero feroce che mi gira attorno. Poi mi mangia il bidone in un boccone e mi lascia li'.
Roba da pazzi? No, da terzo quarto giorno di solitaria.
Quando cominciavo a inanellare pensieri mostruosi, la frasina dell'inglese mi rimetteva subito il sorriso. Thank you, di tutto cuore.
Ora un po' di riposo qui, ad approfttare di uno scenario naturale molto bello, ma tanto so che fra un po' "sentiro' fremere le costole di Rocinante": chi indovina chi è ? (non el Quixote, ma chi ha scritto la frase)
ciao a tutti