25 ago 2022

Protezione cime - tubo pompieri

Ho recuperato una decina di metri di grosso tubo da pompieri tramite Olivier il nostro amico (pompiere), come protezione per le cime d'ormeggio è assolutamente imbattibile; è indistruttibile, per tagliarlo ci vogliono le cesoie (penso abbia tipo un armatura interna in aramide, forse), per farci i buchi ci vuole il trapano.

Se ne possono tagliare dei pezzi da mettere nei passaggi ruvidi delle cime, qui uno spezzone tagliato in modo da poterlo inserire a metà di una cima senza infilarcela dentro tutta, con qualche buco per farci una specie di "cucitura" volante, si mette in un secondo.




Questo -lungo un paio di metri- per passare le cime attorno a qualcosa di ruvido, sia un anello arruginito di un gavitello o di una vecchia bitta di un pontile in cemento; per passarci la cima conviene lasciarci un messaggero dentro


Questo è per cime che si allungano e scorrono, nel caso specifico l'ammortizzatore del tiro dell'ancora.
La cima è legata solidale a un primo tubo (rosso vivo), il quale scorre all'interno del tubo più grosso (rosso mattone) che è solidale con il musone. Con le imbardate della barca all'ancora la cima ammortizzatrice si allunga anche notevolmente, con questo sistema l'attrito è unicamente fra tubo rosso vivo e tubo rosso mattone, il primo si muove dentor al secondo e la cima è totalmente protetta.





22 mag 2022

Solitario - Equipaggiamento individuale di sicurezza

In solitario (in particolare se lungo, oltre due giorni) ci sono rischi specifici.
Per l'equipaggiamento individuale di sicurezza, ho largamente attinto ai consigli dati dai piloti della "24F", la pattuglia aeronavale francese basata a Lorient che si occupa del soccorso in alto mare (loro vanno con l'aereo, quindi non intervento diretto).
Qui uno di loro durante un mini-seminario (riguardando l'immagine del suo schermo, stava descrivendo la zona "vuota" che esiste in mezzo all'Atlantico nella quale gli interventi dei mezzi aerei non sono possibili perché al di là delle autonomie dei mezzi di soccorso, quindi si possono solo appoggiare sulle navi)



Prima cosa, trasformarsi in una specie di S.Bernardo e essere sicuri di avere sempre con sé il materiale. Saccoccia fatta in casa che porto sempre al collo, 24/24: fuori c'è una luce automatica (si intravvede attaccata alla cinghia), dentro la saccoccia tengo il PLB (radioboa satellitare di emergenza individuale, grossa come due scatole di fiammiferi all'incirca), una minitorcia potente, un sacchetto di fluoresceina, un fischietto, uno specchio/eliografo. C'è posto anche per un segnale giorno/notte (misto fumogeno/lampo) ma in Francia non ne ho trovati e comperarli altrove con il trasporto speciale sono cifre improponibili.


Questa è la versione successiva: ho aggiunto una taschina esterna dove tenere il timer da cucina per la sveglia, più un elastico per i guanti in neoprene.



Materiale di emergenza più generico l'ho messo in un bidone (con il suo vestitino riflettente), attaccato con due cinghie alla colonnina del timone. Uno dei rischi in solitario è che -nonostante allarmi e tutto- ci sia collisione con un'unità molto più grande e che si debba abbandonare immediatamente la barca, senza neanche tempo di attivare l'autogonfiabile. 
Dato che dormo in pozzetto, buttarsi in acqua abbracciando il bidone sembra un'opzione fattibile. Con il bidone riesco ad agganciarmi e stare a galla anche senza salvagente. 



Nei passaggi più lunghi (e con più persone) i bidoni sono due, un secondo con materiale addizionale per coprire il rischio di una permanenza più lunga. 



In altura lunga, oltre il paio di giorni, per me non è fattibile restare 24/24 con il salvagente, quindi uso -oltre alla saccoccia- solo una cintura di sicurezza fatta su misura, se fatta bene non ci si accorge neanche di averla addosso.
In costiero porto sempre il salvagente (+cintura di sicurezza integrata). Nessun bidone ma solo la saccoccetta addosso (che ogni tanto fà sorridere quando entro in porto, mais bon...).
Il problema principale è per esempio in approccio finale quando si ammainano vele, parabordi, cime ormeggio eccetera è tutto un muoversi ovunque sulla barca che è incompatibile con il tenersi legati con la cintura di sicurezza (almeno per me) quindi serve un mezzo per richiamare attenzione se si casca in acqua magari a un paio di miglia dal porto e la barca continua dritta per i fatti suoi con il pilota: per questo tengo agganciata la radio portatile VHF DSC, mezzo tecnico potenzialmente molto più rapido del plb per richiedere assistenza a distanza ridotta.




11 mag 2022

Un paio di carte nuove

Tanto per far vagare un po' la fantasia



30 apr 2022

Polare SLAM di (quasi) 40 anni

Polare SLAM che mi ha accompagnato negli ultimi (quasi) 40 anni di barca, presa attorno alla prima Rimini-Corfù-Rimini era l'84, da allora 5 transat e 30k miglia, pronta per farne altrettante in più.
Fra le peculiarità lo spessore della "polare", sarà tre volte quello di una polare di oggi, le maniche e il basso dei pantaloni tagliati "corti", non si bagnano quando le mani o i piedi sono bagnati (tanto li si devono tenere caldi in altri modi), l'imbottitura sulle ginocchia.
Bei prodotti :) 






29 apr 2022

Errori/orrori nella cartografia elettronica - 3

segue da http://sybrancaleone.blogspot.com/2022/04/erroriorrori-nella-cartografia.html 

Uno sguardo nelle zone a marea.
Per chi non fosse abituato, nelle zone a marea la carta ha un colore supplementare, quella specie di verdino/talpa indica zone che emergono/si immergono a seconda dell'altezza di marea.
Il colore giallino indica una zona che è sempre emersa, il tracciato corrisponde alla linea di costa formata dalle più alte maree astronomiche.
Il colore azzurro indica una zona dove c'è sempre acqua, il tracciato indica dove arriva l'acqua in corrispondenza delle più basse maree astronomiche.
Al di fuori dei due momenti specifici (più alta marea astronomica e più bassa marea astronomica) l'acqua arriverà a un livello intermedio situato da qualche parte sulla zona verdina.
Il dato "3.5 sottolineato" fra la due isole per esempio dice che con le più basse maree astronomiche in quel punto c'è della terra che arriva a 3.5m sopra al livello del mare. Quando l'altezza di marea sarà 3.5m quel punto sarà a pelo d'acqua. Quando l'altezza di marea sarà 5m in quel punto avrò 1.5m di profondità.
Questa la rappresentazione della carta ufficiale SHOM.



La foto satellitare -deve essere stata presa vicino a un'ora di bassa marea- mostra bene come fra i due "isolotti" Bananec e St Nicolas ci sia una lingua di terra. Normale, è in accordo con la carta ufficiale.


Questa è (era, vedi dopo) una carta "Sonar" della zona: qui cos'hanno fatto? Devono aver ricevuto le sonde "collaborative" inviate da utenti che sono stati in zona e le hanno integrate tali e quali alla batimetria ufficiale. Chiaramente, le barche possono registrare profondità esclusivamente quando c'è acqua sufficiente per navigare: qui sono passate fra i due isolotti con marea relativamente alta (quindi con la lingua di terra immersa) registrando le loro profondità poi integrate nella carta.
Una carta del genere, oltre a essere falsa sotto ogni aspetto di idrografia, è chiaramente pericolosa: uno arriva lì e guardando la carta si dice "posso sempre passare fra le due isole", cosa che non corrisponde assolutamente alla realtà. Batimetriche, profondità, tutto falso.


Questa un'altra versione delle carte Sonar della zona, registrata durante un aggiornamento successivo, tutta diversa dalla precedente e anche qui totale incongruenza, non corrisponde in niente con la realtà.

Questa un'ulteriore versione delle carte Sonar, nella quale hanno ripreso i dati idrografici ufficiali, senza aggiunte né modifiche: va da sé che sia la più corrispondente alla realtà.


Questa l'ultima versione della carta (scaricata oggi): anche questa sbagliata, rappresenta la lingua di sabbia come se fosse sempre emersa (colore giallino), cosa che non corrisponde alla realtà.


E' un'indicazione dello stato attuale di questo tipo di carte: tre quattro aggiornamenti successivi uno diverso dall'altro (ogni volta che uno va a fare un giro si deve aspettare una costa differente, ogni tot settimane?), per finalmente tornare a mostrare una carta con esclusivamente dati idrografici ufficiali, che è stata corretta sin dall'inizio.

Di casi del genere ce ne sono a bizzeffe, per tantissimi luoghi nel litorale atlantico francese.
St Vaast la Hougue, porto ostreicolo + diporto del Cotentin, il porto ha una soglia che mantiene dell'acqua all'interno a qualsiasi ora della marea, mentre la parte davanti è grigiotalpa (quindi copre/scopre a seconda della marea).



La carta Sonar mostra(va) due canali (in blu) con acqua a qualsiasi livello di marea. Tali canali non esistono, sono sonde "collaborative" inviate da barche che hanno transitato lungo i canali con altezza di marea sufficiente, ma con bassa marea non ci sono. Arrivo lì dal mare e mi aspetto di trovare due canali di accesso, non ci sono.


La versione più recente ha tolto ogni sonda collaborativa ed è tornata a mostrare soltanto dati idrografici ufficiali.




 
La supposizione più... moderata è che il produttore non possa gestire la riduzione delle "sonde utente" allo zero idrografico, il che le rende totalmente inutili e/o spesso pericolose.
Non ho controllato ogni miglio di costa, ma nel litorale atlantico/manica francese le carte Sonar erano talmente fuorvianti che sono state disattivate un po' dappertutto, mostrano solo dati idrografici ufficiali. 
Forse un'indicazione dello stato attuale di questo tipo di carte "collaborative", meglio non guardarle.
Poi c'è la considerazione commerciale "sono solo un ausilio alla navigazione, al navigante di farne un uso corretto"... già vendere carte nautiche che non siano utilizzabili per la navigazione la dice lunga, perché mai si dovrebbero prendere carte che introducono elementi di errore ovunque (fra interpolazioni di batimetriche al mezzo metro e sonde collaborative non integrate correttamente), per poi doversi interrogare di dove siano sbagliate?
I dati ufficiali fanno già il loro lavoro in modo più che corretto: danno un margine di errore, se lo si conosce si casca sempre più in piedi rispetto a una falsa accuratezza data da batimetriche tanto fittissime quanto fittizie.


28 apr 2022

Errori/orrori nella cartografia elettronica - 2

segue da http://sybrancaleone.blogspot.com/2022/04/errori-e-orrori-nella-cartografia.html 

Altro esempio di carte elettroniche fantasiose, partiamo verso Capo Horn.
Questa l'idrografia ufficiale, dati relativamente scarsi, zone molto poco idrografate come il golfo a ovest (praticamente tutto in zona bianca), consistenti con il tipo di navigazione locale, essenzialmente transito veloce attorno alla punta sud.

Una prima cartografia elettronica rielabora i pochi dati disponibili e offre una cartografia a un livello di dettaglio che non corrisponde in alcun modo alla realtà: esempio nel golfo a ovest non c'è nessuna indicazione reale che le batimetriche abbiano quell'andamento, semplicemente perché non ci sono misure. 


Scegliendo le carte Sonar (quelle delle sonde collaborative, ecc), ingrandendo la zona a sudest si leggono batimetriche a 0.5m di intervallo. Tale livello di dettaglio può solo essere dato da un gran numero di barche che hanno girato attorno a Capo Horn registrando profondità e inviandole al venditore commerciale, che quindi è riuscito a produrre tale gioiello. 
A ognuno di considerare quanto sia plausibile, o viceversa quanto siano semplicemente dati inventati, più probabilmente interpolati a partire dei pochi dati "reali" esistenti.


Altri esempi significativi, tutti posti pieni di gente che invia sonde che permettono di avere carte così dettagliate
Bangladesh, via marittima verso Dakha

Corea del Nord, approccio a Pyongyang



Artico, nord del Canada, zona presumibilmente sempre coperta da ghiaccio



Vladivostok, grossa base militare navale russa, anche loro tutti lì a inviare le sonde collaborative che permettono di tracciare batimetriche a mezzo metro di intervallo.

Sono tutti dati puramente interpolati a partire da un numero molto ridotto di dati originali disponibili, fumo negli occhi per dare l'impressione che siano carte precisissime.



segue su http://sybrancaleone.blogspot.com/2022/04/erroriorrori-nella-cartografia_29.html


Errori/orrori nella cartografia elettronica - 1

Un primo messaggino (di una serie) con esempi di errori e orrori che si trovano in alcuni tipi di cartografia elettronica.
Ne esistono di vario tipo, cominciamo da uno di base: errata ritrascrizione in cartografie commerciali di dati idrografici ufficiali.
Esempio, Orhaniye, costa turca mediterranea. I dati di una carta basata su idrografia ufficiale appaiono come nell'immagine. Si nota un'ostruzione delineata nel mezzo della baia, non quotata (nessuna indicazione di profondità) ma  con il simbolo natura del fondo, Sabbia.
Dal punto di vista pratico/di navigazione, questa carta dice "attenzione, entrate in questa baia e c'è un'ostruzione di profondità sconosciuta di traverso all'entrata.

In quest'altra cartografia commerciale, rimangono una serie di puntini, con un colore di fondale uguale a quello limitrofo, si può pensare che ci si trovi nello stesso tipo di profondità.
Vediamo le indicazioni date dalle carte collaborative, crowd-sourced, dove l'idrografia ufficiale viene alimentata anche da profondità rilevate dagli utenti, "Sonar"tm.
A prima vista la rappresentazione del fondale è molto più dettagliata, ci sono tantissime batimetriche, addirittura ogni mezzo metro, per aver tale dettaglio ci devono essere stati tanti utenti che hanno inviato le loro profondità, devono aver lavorato molto bene.


Prendiamo dell'altitudine e guardiamo cosa c'è, appare l'ostruzione, ovviamente non se ne può determinare la profondità

Scendendo più a livello del mare, ecco l'ostruzione...


...lungo la quale dei villeggianti passeggiano tranquillamente.



Rispetto alla cartografia "ufficiale" iniziale, scevra di dettagli ma con l'indicazione dell'ostruzione, l'ultima cartografia in apparenza "crowd-sourced", di crowd-sourced non deve avere proprio niente, (in assenza di maree) è fisicamente impossibile che delle imbarcazioni siano potute passare sopra a quella striscia di sabbia registrando quel tipo di profondità.
I dati delle Sonar (tm) sono di provenienza sconosciuta, sicuramente non rilevate, ma soprattutto la cartografia è pericolosa per la navigazione, l'ostruzione è praticamente scomparsa. 


segue su http://sybrancaleone.blogspot.com/2022/04/erroriorrori-nella-cartografia.html



31 mar 2022

Gambetto tessile alta resistenza

I gambetti tessili (cd soft shackles) fatti secondo le istruzioni classiche permettono di raggiungere un carico di rottura della maniglia all'ingrosso del 150% del carico di rottura della treccia originaria utilizzata per farli.
Un velista americano Evans Starzinger ha trovato un'altra geometria di fabbricazione che permette di arrivare attorno al 230%, il che significa più del doppio del carico di rottura della treccia utilizzata per confezionarli.
Il "trucco" sta nel fatto che a forza di fare test si è reso conto che i gambetti tessili classici si rompono tutti in prossimità del bottone: questa geometria permette di rinforzare proprio quella zona e ottenere un carico di rottura più elevato (anche questo testato a rottura un gran numero di volte).

Rispetto a un gambetto tessile "classico", serve una lunghezza maggiore di treccia; dipende dal diametro della treccia di origine ma come indicazione grossolana all'ingrosso una lunghezza di treccia di tre volte la lunghezza finale del gambetto.
Sequenza di realizzazione:
si piega a metà la treccia, si infila un'estremità di una gamba attraverso l'altra gamba, e viceversa, in modo da formare un anello scorrevole (dove andrà a infilarsi il grosso "bottone" dell'altra estremità del gambetto terminato)

In ognuna delle due estremità si confeziona un anello impiombato (si infila la treccia dentro se stessa); è importante che la quantità di treccia infilata dentro sia 50 volte il diametro. Esempio treccia da 6mm --> 30cm di treccia infilata. Si possono rastremare gli ultimi cm in modo che la treccia appaia ben avviata (coda di topo si dice forse?)
Altrettanto importante che la lunghezza delle due gambe con gli anelli finiti sia identica.
Volendo si può invertire, fare prima i due anelli impiombati alle estremità e poi passare le due gambe una dentro l'altra (foto sopra).



la dimensione degli anelli creati deve essere piccola, ci dovrà passare dentro appena più del doppio dello spessore della treccia (vedi più avanti)



a questo punto si deve creare il "bottone" (che nei gambetti tessili classici è fatto da un nodo diamante o simili). 
La foto mostra come si fà: un nodo semplice fatto dal lato delle due codine anellate, l'estremità singola del gambetto passa dentro ai due anelli impiombati.
Si stringe tutto un po' alla volta. Dopo aver stretto a mano, prendere un winch e mettere tutto in forte tensione.




Questo è il bottone terminato: nella zona indicata dalla linea rossa, le due trecce sono "doppie", ognuna ha al suo interno se stessa (l'inserzione fatta per creare gli anelli iniziali), fra il rosso e il blu c'è la coda di topo. È essenzialmente questo che dà l'incremento di resistenza rispetto ai "classici". 


Questo il gambetto tessile finito e chiuso.






Questo un tipo di possibile uso per imbozzare su una catena d'ancoraggio (l'opinel) una cima elastica/snubber impiombata con redancia (lo scotch). 


 


14 mar 2022

Il sito data.shom.fr

Sito dell'Istituto Idrografico francese - SHOM

Un sito interessante per guardare le carte nautiche dello SHOM, l'istituto idrografico francese.
Sulla sinistra, fare click sull'icona dei tre fogli sovrapposti - Données des référence - Cartographie - Assemblage des cartes marines.
Sempre barretta verticale a sinistra - Ruota di ingranaggio - selezionare "Flèches de navigation" --> vengono aggiunte le freccette N S E W e un + e - per lo zoom.
A seconda del livello di zoom il sito mostra la carta con maggiore dettaglio disponibile.
Esempio di carta



Sempre dalla barra di comando a sinistra, si possono aggiungere altri strati di informazioni di tipo diverso.
Esempio il tipo di fondale (roccia, sabbia, fango, ciottoli, eccetera)


le previsioni del vento di Météo France



le previsioni dello stato del mare




Oppure per un luogo specifico si può creare un "Oceanogramma", una tabella cronologica con vento, varie componenti dello stato del mare, marea, eccetera.