30 ott 2009

STIX, l'indice di marinità

Ho ritrovato questa cosetta che avevo scritto tanto tempo fa, magari a qualcuno interessa.

 
L'apprezzamento delle capacità marine di una barca è un tema ancora abbastanza controverso, il cui trattamento analitico è ancora allo stato embrionale.
Si parla spesso di stabilità: una barca stabile (checché ciò possa significare) è intuitivamente considerata più marina di una barca che non sia stabile per niente. Se una barca non è capace di restare o ritornare diritta, non serve a granché.
Per cercare di quantificare meglio l'idea di stabilità, e per prendere in considerazione anche altri elementi che contribuiscono al comportamento marino di una barca, si è sviluppato un indice chiamato STIX.
E' molto probabile che una volta introdotto tale indice sarà alla base dell'attribuzione di una categoria di navigazione a una data barca. Per il momento si è orientati verso tali valori limite: Categoria A--> 32; Cat. B -->23; Cat. C -->14; Cat D -->5

La formula dell'indice prende in considerazione più fattori che contribuiscono al comportamento marino di una barca, ecco un'idea della logica dietro ad ognuno di essi.
Il più importante è le lunghezza della barca. Uno stato del mare determinato sarà relativamente più piccolo per una barca più grande, gli effetti delle onde saranno più importanti su una barca più piccola. Inoltre, siccome la stabilità aumenta con potenza 4 della lunghezza, una barca più lunga sarà relativamente -molto- più stabile di una barca più corta (ecco fra l'altro perché le barche più lunghe sono relativamente più strette di quelle corte).

In seguito, vi è tutta una serie di fattori moltiplicativi, il cui valore varia fra 0.4 e 1.5. Sono tutti valori *abbastanza* adimensionali, che privilegiano un comportamento medio e penalizzano gli estremi.

Rapporto dislocamento/lunghezza: la regola considera che una barca eccessivamente leggera è più difficilmente controllabile, quindi meno marina, e che una barca eccessivamente pesante oppone molta resistenza agli elementi, quindi meno marina.

Rapporto dislocamento/larghezza: si considera che una grande larghezza associata a un dislocamento leggero aumenta il rischio di scuffia (vedi Rapporto Fastnet) e rende la barca più stabile una volta rovesciata; un fattore troppo piccolo (esempio una barca stretta e pesante) è ugualmente penalizzante perché si considera che la stabilità di forma sia insufficiente.

Raddrizzamento, due elementi.
Un primo fattore misura la capacità della barca a raddrizzarsi da una posizione di inversione a 180 gradi.
Un secondo fattore misura la capacità della barca a raddrizzarsi da una posizione di scuffia a 90 gradi con le vele piene d'acqua.

Stabilità dinamica: tale fattore dipende dall'energia necessaria al vento e alle onde per far sbandare la barca fino all'angolo di stabilità nulla (matematicamente, l'integrale della parte positiva della curva di stabilità); la presenza di aperture nello scafo/coperta che permettano l'ingresso di acqua all'interno è ugualmente considerata come penalizzante.

Il rischio di inondazione è considerato da un altro fattore che misura la possibilità che l'acqua entri nella barca a causa di un'azione del vento tale da sbandare la barca di 90 gradi.

E' interessante notare come tutti i fattori entrino in un calcolo "medio", nel senso che l'importanza di un singolo fattore è ridotta a vantaggio di un apprezzamento medio, generale delle caratteristiche della barca.
Alla maggior parte dei fattori moltiplicativi vengono applicati dei limiti massimi e minimi, fra 0.4 e 1.5 per la maggior parte di essi: se per esempio il calcolo di un fattore desse un valore di 1.8, sarebbe soltanto 1.5 a essere preso nel calcolo finale, in modo da scoraggiare gli estremi.
Naturalmente è il Comitato redattore della formula dello Stix che ha dato il suo apprezzamento sull'importanza relativa dei vari fattori.
Al risultato finale della moltiplicazione, si aggiunge 5 (cifra uguale per qualsiasi barca) se la barca completamente riempita d'acqua presenta ancora una riserva di galleggiamento e una stabilità positiva a 90 gradi. Il premio all'inaffondabilità...



2 commenti:

cicciopettola ha detto...

certo che interessa!
ottimo grazie
d

Nik ha detto...

ciao sono Nicola, bello larticolo sulla marinità, è la prima volta ke ne sento parlare in modo tecnico, all luce di quanto scrivi secondo te son piu marine le vekkie" barcke sommergibile" o i moderni yacht con meno superficie bagnata? (io ho un dehler 36 del 2005)credo tu mi abbi fornito un orrimo link sui timoni di rispetto. grazie, N