13 ago 2010

Giù per il Marocco

L'accesso internet non è dei più semplici, luoghi spaesanti, le cime di ormeggio puzzano di pesce, la barca puzza di pesce, il pozzetto puzza di pesce. Quando piove (eh si', piove anche) la pioggia porta una sabbietta rossa adesiva, ci si mette due giorni a toglierla, quando viene voglia di pulire la barca.

Arrivo a Rabat


al pontile d'attesa visitato da ogni autorità possibile, compresa polizia con cane antidroga (con un penchat per i cereali)


L'uscita da Rabat, con la Kasbah degli Omayyat giusto sul bordo del fiumiciattolo


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Poi avvenne il miracolo




misura del miracolo

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Ormeggio in un porto monoposto, c'era solo uno spezzone di 5m di banchina in cemento, a cui si siamo attaccati

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questo l'ingresso, oltre alla carta e alle sonde completamente sballate, le migliaia di testoline di gente che faceva il bagno all'ingresso del porto, gare di nuoto a chi si agganciava prima alla "nave e vela" mentre gesticolavo "elica, elica!"

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L'interno di una cisterna costruita dai Portoghesi un sacco di secoli fa per resistere agli attacchi degli Arabi

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Ripartiamo, fra le altre tappe Essaouira

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il Branca approfitta di un angolino fra i pescherecci
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similfoto artistica
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Poi verso Agadir, un bel tappone di 80 miglia, *tutte* nella nebbia, foto fatta in un attimo di chiarore a una delle decine di barchette da pesca incrociate.

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Attorno a Capo Ghir, vento da 5 nodi a 25-27, poi di nuovo a 5 nodi, nebbia ancora più fitta, arrivo in porto assieme a tutte le barche da pesca grandi, grazie San Furuno, qualche manovra rapida a raggio ridotto ma i comandanti delle barche più grandi sono molto rispettosi delle regole, ste bestie da 20-30m appaiono ovunque e scompaiono, silenziose.
Entrata in porto solo sotto radar, visibilità 10-20m, entriamo nel marina e il guardiano di notte indica un posto dove ormeggiare, dieci metri prima di arrivarci hop bonk ci insabbiamo, è quasi bassa marea quindi niente panico pero' un po' di smotorate e ne veniamo fuori, il guardiano è imbarazzato poveretto, alla fine ci attacchiamo un po' ad un pezzo di pontile esterno, esausti. Quindici ore di radar continuo.

QUalche giorno per riposare, (e soprattutto far passare una burrasca prevista in zona), poi lasciamo il Marocco andiamo verso Graciosa, a nord di Lanzarote nelle Canarie, sono circa 230 miglia quindi 1.5 - 2 giorni.
Fatti rifare gli iniettori del motore, manutenzione preventiva non ce n'era bisogno ma almeno non ci si pensa più per altre 1000 ore; il pompista in un garage della periferia di Agadir aveva delle macchine di test e riparazione da ridere, come se uno trovasse una sala operatoria da cardiochirurgia istallata nel villaggio natale di Dersu Uzala.

Spaesamento, sentiamo tutti e quattro di essere davvero partiti.

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