Questa "barca" ha appena fatto 68 nodi (velocità massima in un secondo), 65 nodi su 500 metri.
26 nov 2012
23 nov 2012
Vendée Globe - Il sonno
Un concorrente parla del sonno durante la regata.
(Dino avevi chiesto l'altro giorno)
Le sommeil de Javier Sansó par VendeeGlobeTV
Ite anco voi sanza meta, ma da un'altra parte:
Branca branca branca !
22 nov 2012
Altre notizie del catamarano
Qualche giorno fa un catamarano si è ribaltato al largo del Marocco:
http://sybrancaleone.blogspot.fr/2012/11/catamarano-affonda-al-largo-del-marocco.html
Piano piano vengono fuori altre informazioni.
Una foto del catamarano rovesciato, fonte Figaro.fr (copiare e incollare l'indirizzo)
http://www.hisse-et-oh.com/system/assets/000/063/707/original/Sans_titre1.jpg?1353516196
L'elica di un motore con la cima arrotolata attorno. Sembra più una cima/rete da pesca che non una cima della barca, come era stato indicato in un primo momento. Sempre Figaro.fr, idem copiaincolla per vederla.
http://www.hisse-et-oh.com/system/assets/000/063/708/original/Sans_titre2.jpg?1353516206
Dagli elementi che appaiono, la barca aveva il boma rotto e si stava dirigendo verso Saidia per fare il pieno di gasolio e poi dirigersi verso Gibilterra dove avrebbero recuperato un boma nuovo.
Una probabile ipotesi al momento attuale è che in avvicinamento al porto di Saidia a motore, una cima delle (numerosissime, leggendo i commenti di chi ha frequentato il porto) nasse si è impigliata sull'elica, motore fermo.
Onde frangenti, il catamarano probabilmente messo di traverso si è ribaltato.
http://nautisme.lefigaro.fr/actualites-nautisme/a-la-une-0/2012-11-21-08-43-06/naufrage-au-maroc---la-famille-accuse-les-filets-de-peche-6939.php
Ite anco voi sanza meta, ma da un'altra parte:
Branca branca branca !
Tesori di cartografia antica della BNF
Avevo scritto un messaggino tempo fa su una mostra di carte nautiche e "portulani" antichi che è ospitata in questi giorni dalla Biblioteca Nazionale francese.
Adesso è possibile vedere tutti i documenti anche da casa, ingrandendo a piacere.
Si puo' per esempio cominciare da qui, poi con gli indirizzi nella colonna sinistra esplorare tutti i documenti
http://expositions.bnf.fr/marine/gallica/index.htm
Un'edizione antichissima del Milione di Marco Polo
http://expositions.bnf.fr/marine/livres/Marco_Polo/index.htm
Qui c'è tutta l'iconografia
http://expositions.bnf.fr/marine/icono/index.htm
Come un bambino che entra in una stanza piena di caramelle e giocattoli dappertutto.
Ite anco voi sanza meta, ma da un'altra parte:
Branca branca branca !
21 nov 2012
I Veneti di Bretagna
Fra le molteplici popolazioni che nel corso della storia sono state chiamate "Veneti" (sembra che fra il terzo e secondo millennio avanti Cristo i Veneti fossero tutti nell'attuale Polonia), oltre ai Veneti di Venezia, ai Veneti dell'Europa Centrale, eccetera vi sono i Veneti di Bretagna, in particolare del Morbihan.
La città di Vannes, capoluogo del Morbihan, in bretone è Gwened, per i latini era Civitas Venetorum.
Una bella descrizione dei Veneti e delle loro navi.
I Veneti sono il popolo che, lungo tutta la costa marittima, gode di maggior prestigio in assoluto, sia perché possiedono molte navi, con le quali, di solito, fanno rotta verso la Britannia, sia in quanto nella scienza e pratica della navigazione superano tutti gli altri, sia ancora perché, in quel mare molto tempestoso e aperto, pochi sono i porti della costa e tutti sottoposti al loro controllo, per cui quasi tutti i naviganti abituali di quelle acque versano loro tributi.
[...]
Le navi dei Veneti, poi, erano costruite e attrezzate come segue: le carene erano alquanto più piatte delle nostre, per poter resistere con maggior facilità alle secche e alla bassa marea; le prore erano estremamente alte e così pure le poppe, adatte a sopportare la violenza dei flutti e delle tempeste; le navi erano completamente di rovere, capaci di resistere a qualsiasi urto e offesa; le travi di sostegno, dello spessore di un piede, erano fissate con chiodi di ferro della misura di un pollice; le ancore erano legate non con funi, ma con catene di ferro; al posto delle vele usavano pelli e cuoio sottile e morbido – forse perché non avevano lino o non lo sapevano adoperare oppure, ed è più probabile, perché ritenevano che le vele non potessero agevolmente reggere alle tempeste così violente dell’Oceano, al vento tanto impetuoso e al peso dello scafo.
La nostra flotta negli scontri poteva risultare superiore solo per rapidità e impeto dei rematori, ma per il resto le navi nemiche erano ben più adatte alla natura del luogo e alla violenza delle tempeste. In effetti, le nostre non potevano danneggiare con i rostri le navi dei Veneti, tanto erano robuste, né i dardi andavano facilmente a segno, perché erano troppo alte; per l’identica ragione risultava arduo trattenerle con gli arpioni. Inoltre, quando il vento cominciava a infuriare e le navi si abbandonavano alle raffiche, le loro riuscivano con maggior facilità a sopportare le tempeste e a navigare nelle secche, senza temere massi o scogli lasciati scoperti dalla bassa marea, tutti pericoli che le nostre navi dovevano paventare.
Bello eh?
Dal Libro III del De Bello Gallico di Cesare.
La città di Vannes, capoluogo del Morbihan, in bretone è Gwened, per i latini era Civitas Venetorum.
Una bella descrizione dei Veneti e delle loro navi.
I Veneti sono il popolo che, lungo tutta la costa marittima, gode di maggior prestigio in assoluto, sia perché possiedono molte navi, con le quali, di solito, fanno rotta verso la Britannia, sia in quanto nella scienza e pratica della navigazione superano tutti gli altri, sia ancora perché, in quel mare molto tempestoso e aperto, pochi sono i porti della costa e tutti sottoposti al loro controllo, per cui quasi tutti i naviganti abituali di quelle acque versano loro tributi.
[...]
Le navi dei Veneti, poi, erano costruite e attrezzate come segue: le carene erano alquanto più piatte delle nostre, per poter resistere con maggior facilità alle secche e alla bassa marea; le prore erano estremamente alte e così pure le poppe, adatte a sopportare la violenza dei flutti e delle tempeste; le navi erano completamente di rovere, capaci di resistere a qualsiasi urto e offesa; le travi di sostegno, dello spessore di un piede, erano fissate con chiodi di ferro della misura di un pollice; le ancore erano legate non con funi, ma con catene di ferro; al posto delle vele usavano pelli e cuoio sottile e morbido – forse perché non avevano lino o non lo sapevano adoperare oppure, ed è più probabile, perché ritenevano che le vele non potessero agevolmente reggere alle tempeste così violente dell’Oceano, al vento tanto impetuoso e al peso dello scafo.
La nostra flotta negli scontri poteva risultare superiore solo per rapidità e impeto dei rematori, ma per il resto le navi nemiche erano ben più adatte alla natura del luogo e alla violenza delle tempeste. In effetti, le nostre non potevano danneggiare con i rostri le navi dei Veneti, tanto erano robuste, né i dardi andavano facilmente a segno, perché erano troppo alte; per l’identica ragione risultava arduo trattenerle con gli arpioni. Inoltre, quando il vento cominciava a infuriare e le navi si abbandonavano alle raffiche, le loro riuscivano con maggior facilità a sopportare le tempeste e a navigare nelle secche, senza temere massi o scogli lasciati scoperti dalla bassa marea, tutti pericoli che le nostre navi dovevano paventare.
Bello eh?
Dal Libro III del De Bello Gallico di Cesare.
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19 nov 2012
Vendée Globe - ITCZ, Pot au noir...
...o come si voglia chiamare la zona di convergenza intertropicale.
Zona con venti deboli per non dire inesistenti, groppi più o meno numerosi e intensi, eccetera.
Perché si dice che attraversarla in regata sia un "terno al lotto" ?
Le prime tre figure mostrano una ZCIT che oscilla attorno ai 10°N, un po' più su un po' più giù, situazione tutto sommato stabile: i concorrenti avranno 2-3-4.. gradi di latitudine nei quali dovranno lottare con le nuvole per approfittare di ogni soffietto per poter procedere verso sud e andare a prendere l'aliseo di SE.
C'è una componente di fortuna, ma il vantaggio competitivo di uno che sta sveglio e reagisce in fretta esiste.
Ah pero' non è cosi' semplice: spesso la ZCIT si muove, scodinzola, si ispessisce o assottiglia: la parte più a ovest resta relativamente più stabile e sottile, mentre la parte a Est si muove davvero molto, ci sono oscillazioni di 5-7-10° che avvengono in un solo giorno.
Quindi l'alternativa strategica è decidere fra: dirigersi verso Ovest, in modo da attraversare la zona dove è più sottile e più stabile, ma restare il più possibile a Est perché una volta oltrepassata la zona ci sono gli alisei di SE quindi se uno va troppo a ovest poi deve bolinare...
Fin qui la decisione degli skipper.
Poi interviene il caso: supponiamo uno si avvicini con rotta Sud alla ZCIT.
Se la ZCIT in quel momento è verso sud, il concorrente approfitta dell'aliseo di NE per avvicinarcisi, se poi la ZCIT "salta" verso nord il concorrente magari non se ne accorge neanche, nel giro di qualche ora passa dall'aliseo di NE a quello di SE e via col vento continua sparato giù.
Se la ZCIT è invece verso nord, il concorrente si avvicina e comincia ad attraversarla lentamente, poniamo la ZCIT birichina continui a spostarsi verso sud, che succede il poveretto magari ci rimane dentro 4-5 giorni andando a passo di lumaca.
La casualità sta proprio li': ad un estremo se uno è in opposizione di fase con il "salto della zcit la passa velocissimo e magari non la nota, all'altro estremo se uno si trova ad accompagnare un eventuale movimento verso sud della zcit ci perde un sacco di giorni..
Quanto alla "previsione" dei salti della zcit, nessun organismo di previsione serio prova ad effettuarla.
Ecco come possono venire fuori dei grossi distacchi in modo del tutto casuale.
In crociera poi è ancora un'altra cosa -.)
In crociera poi è ancora un'altra cosa -.)
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16 nov 2012
Vendée Globe - Passaggio a Fisterra
***ultim'ora, il Comitato di regata ha protestato 8 barche per aver violato le regole per i Dispositivi di Separazione del Traffico. In particolare, si vedono barche che stanno andando in direzione opposta al traffico verso Nord, e barche che attraversano le corsie in modo tutt'altro che perpendicolare...***
Le barchine viola sono i concorrenti del Vendee Globe, mentre bordeggiano in poppa lungo il Dispositivo di Separazione del Traffico al largo di Cabo Finisterre
Le barchine viola sono i concorrenti del Vendee Globe, mentre bordeggiano in poppa lungo il Dispositivo di Separazione del Traffico al largo di Cabo Finisterre
immagine presa dal sito www.marinetraffic.com
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Catamarano affonda al largo del Marocco
Un catamarano francese è stato ritrovato rovesciato e spiaggiato vicino a Saidia, costa mediterranea del Marocco, un paio di giorni fa..
Su cinque persone di equipaggio, quattro sono decedute e una è dispersa.
Probabilmente a causa delle condizioni meteorologiche, nella notte fra lunedi' e martedi' ci sono state punte di 50nodi di Est.
http://www.france24.com/fr/20121113-deces-quatre-francais-naufrage-catamaran-maroc-voilier-mauvaises-conditions-meteo?ns_campaign=editorial&ns_source=RSS_public&ns_mchannel=RSS&ns_fee=0&ns_linkname=20121113_deces_quatre_francais_naufrage_catamaran_maroc
Partiti da Marsiglia, avevano in previsione una traversata verso il Brasile.
http://www.dolink.fr/node/688170
Sul forum STW viene riportato il direttore del marina di Saidia: "La barca è rovesciata, i quattro corpi erano all'interno, un'elica ha una pala rotta, l'altra elica ha una cima arrotolata attorno. L'autogonfiabile è intatto. La barca non mostra nessun segno di urto."
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15 nov 2012
Vendée Globe - e i pescatori
Le collisioni avvenute finora sono con le barche da pesca.
Questa carta mostra la densità di barche da pesca nell'Atlantico NE, che succederà quando passeranno dalle parti a sud di Capo Verde, dentro al circolo rosso?
fonte Luxspace
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14 nov 2012
Vendée Globe - "Porte" dei ghiacci
Dopo solo qualche giorno, già due barche sono entrate in collisione con dei pescherecci.
In sostanza sono punti reali (tipo isole) o virtuali, "waypoint lineari" che devono essere passati in un certo modo: due punti virtuali definiscono una linea messa per latitudine.
Hanno/non hanno l'AIS, hanno non hanno il radar, dormono non dormono, eccetera.
Siccome per fare il giro del mondo in quel modo uno più gira vicino all'antartide e più la fa corta, c'era stata proprio la tendenza a spingersi sempre più radenti Sud, entrando senza tanti complimenti nelle zone piene di iceberg alla deriva.
Gli organizzatori hanno quindi ideato un modo per evitare questi eccessi, le "porte" del ghiaccio.
Sul sito di voiles et voiliers c'è un servizio molto ben fatto su come funzionino le "porte" messe attorno all'Antartide.
http://www.voilesetvoiliers.com/course-regate/vendee-globe-2012-2013-decouvrez-le-parcours-et-ses-portes-des-glaces/
In sostanza sono punti reali (tipo isole) o virtuali, "waypoint lineari" che devono essere passati in un certo modo: due punti virtuali definiscono una linea messa per latitudine.
Ci sono anche delle "porte" che sono state imposte dalle Autorità australiane -responsabili della sicurezza marittima in quella zona- per evitare di dover andare a ripescare i naufraghi troppo lontano.
E' un sistema ingegnoso, a seconda delle analisi fatte via satellite, le porte possono essere spostate un po' più su o un po' più giù per ridurre il rischio di incontrare gli iceberg.
Per equità pero', una volta passato il primo concorrente poi non si puo' più toccare nulla, allora se c'è bisogno gli organizzatori mandano un messaggio a quelli che passano dopo per avvisarli se nel frattempo è sopravvenuto un pericolo.
La "porta" rimane nella stessa posizione, pero' vengono avvisati gli skipper: vedi Sam Davies nell'articolo ringrazia i tecnici perché ne ha proprio incrociato uno poco dopo che le avessero detto "occhio che c'è rischio".
Corollario, fra l'altro cosi' facendo la corsa ha una lunghezza diversa ad ogni edizione quindi a rigore i risultati non comparabili fra le varie edizioni, ma chiaro con le modifiche di rotta che fanno con il routing alla fine le differenze di percorso dovute al tempo sono molto più grandi di quelle dovute allo spostamento delle "porte".
http://www.voilesetvoiliers.com/course-regate/vendee-globe-2012-2013-decouvrez-le-parcours-et-ses-portes-des-glaces/
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6 nov 2012
Come aprire le ostriche "plates"
Visto che la pagina su come aprire le ostriche è -a parte la pagina principale- quella più visitata del nostro sitino
un "capitolo seguente" dedicato alle ostriche piatte, le "plates", ostriche derivanti dagli allevamenti della ria Belon, o quella di Merrien.
Hanno un gusto tutto particolare, molto più forte delle ostriche classiche "creuses", personalmente posso mangiare tre dozzine di creuses ma le plates sono talmente potenti che dopo mezza o una dozzina già mi ha riempito tutte le papille.
Gusto misto di alga e nocciola, dicono.
Se piacciono i gusti di mare, davvero da provare, magari sei ostriche piatte assieme a una dozzina di creuses, tanto per sentire la complementarietà dei gusti.
Come si aprono ?
*Non* bisogna assolutamente usare il metodo del messaggio sopra (per le ostriche "creuses"), la conchiglia delle ostriche piatte è molto più fragile quindi nella maggior parte dei casi si romperebbe, lasciando un ammasso di detriti nella conchiglia.
Le ostriche piatte appaiono cosi', conchiglia ad arco di cerchio con punta nella cerniera
piatte sono piatte... l'angolo acuto presenta un piccolo intacco
dove bisogna inserire il coltello, e cominciare a cercare di infilarlo fra le due conchiglie. Come per le ostriche creuses, *non* bisogna premere forte perché se il coltello scappa di mano è l'ospedale sicuro con mezza mano insanguinata
si inserisce il coltello nell'intacco e lo si ruota piano piano (sempre come se il coltello fosse la manopola del gas di un motorino), un po' alla volta si inserirà fra le due valve. Spingerlo dentro per circa mezzo, un centimetro.
poi ruotare il coltello di 90° per rompere la cerniera delle due valve
a questo punto cominciare a far scorrere il coltello verso il bordo frastagliato della conchiglia, tenendolo sempre aderente alla valva superiore.
Ad un certo punto si sentirà un po' di resistenza perché il coltello reciderà il muscolo che tiene l'ostrica chiusa
continuando sempre allo stesso modo, la parte superiore si staccherà, lasciando il mollusco nella parte (appena) concava
e buon appetito
Ite anco voi sanza meta, ma da un'altra parte:
Branca branca branca !
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