Fra La Gomera e Dakar sono circa 850 miglia, primo lungo passaggio familiare.
Ci abbiamo messo sei giorni e mezzo: a due giorni dall'arrivo ho cominciato a fare i conti sull'ora ipotetica di arrivo e quindi abbiamo rallentato, molto rallentato. L'alternativa era fra "continuiamo a questo ritmo indiavolato e arriviamo a metà pomeriggio a Dakar, pero' se si scende sotto i sette nodi di media si rischia di arrivare di notte", oppure "togliamo uno due nodi e arriviamo all'alba".
Scelta la seconda via senza patemi d'animo.
Le bambine: sorprendenti, Bora il terzo giorno ha chiesto "quanto manca?", le abbiamo risposto "ancora tre quattro giorni"... "Ah ok", ed è scesa giù a continuare a giocare.
Poi chiaramente è venuta su anche la sorella a fare la stessa identica domanda, stessa reazione.
Carina, Tea (3 anni) ha detto: Quando arriviamo dovremo fare un gran bel appaluso alla barca, sarà stata proprio brava.
Daph finalmente liberata dal giogo del mal di mare (si è messa due cerotti di scopoderm) è stata sempre bene, e sembrava rinata. Impossibile a credere qualche tempo fa, sembra che addirittura cominci a piacerle la navigazione a vela.
Come ci siamo organizzati con i turni: io cerco di mettermi giù in cuccetta dopo cena per una due ore, naturalmente non dormo ma almeno chiudo gli occhi e mi rilasso, poi vengo su verso le dieci undici e faccio la notte fino all'alba. Daphne ogni tanto si sveglia presto tipo le quattro quindi viene su e mi permette di assopirmi per un po'.
E' da qualche mese che sono mezzo insonne per cui dormo poche ore a notte, pero' durante la navigazione ho sentito le sirene: a partire dal terzo o quarto giorno, i vari rumori della barca, le onde che frangono poco lontano, il cigolio del timone a vento si trasformavano in concerti d'opera, grida d'aiuto, voci di altoparlanti della spiaggia. Anche rimettendosi in ascolto tre quattro volte non c'era dubbio, erano proprio suoni conosciuti e ben distinti.
Allucinazioni sonore, poi sono andato a vedere un paio di figaristi amici e dicono succeda esattamente cosi'.
La barca è andata benissimo. Una notte mi sono un po' divertito, c'era un bel vento e mi son lasciato prendere, gran planatoni (per modo di dire), cazza ricazza qui e lasca rilasca là, la barca come un gran derivone a tutta velocità, dritta come un fuso con gran sciaguattio di onde, io li' dietro a manovrare, cliclic cliclic di winch, Daphne il giorno dopo ha detto "il vento ha girato molto stanotte, no?"
Io ehm, si', girava di continuo -.;).
Quando torno mi voglio fare qualche regata, di quelle lunghe, notturne, di vari giorni, se qualcuno ha delle idee, sono le benvenute -.;)
Siamo partiti assieme ad un'altra barca, Ercolausa, un Oceanis 40: siamo partiti a motore e loro ci sono andati via, dopo il primo giorno di quasi tutto motore erano circa trenta miglia davanti a noi (grazie all'AIS per riuscire a tenere il contatto). Poi chiaro ci siamo persi di contatto radio.
E' venuto su il vento.
Eh beh, nell'approccio finale a Dakar, chiamata DSC alla radio, ciao Roberto, aspetta faccio la posizione: et hop, eravamo quindici miglia davanti a loro, oh come avete fatto ?
Non dico ci avevo fatto il pensierino di arrivare prima di loro ma... si' si' l'avevo fatto ah ah ah. Bravo Branca, pur con mezzo dito di alghe in carena.
Consumo di acqua: poco più di cento litri, con doccia rapida ogni due giorni per moglie e figlie, e rasatura quotidiana per il sottoscritto (+ comunque un po' di lavaggio ah ah ah).
Notti fredde, avevo cerata e felpe polari e non era per nulla un lusso.
Se mi vengono in mente altre cose non manchero', o se avete domande di qualsiasi tipo...