Scalo dopo Rabat-Salé, da Asilah sono un centinaio di miglia, partiamo all'ora di pranzo.
Al tramonto gran nuvoloni neri, lampi, San Furuno ci aiuta a fare zig zag fra i groppi, metto due mani tanto per stare tranquillo, ma di vento alla fine non se ne vedrà tanto.
A parte i nuvoloni, sembra di stare sugli Champs Elysées, un traffico della miseria. Oltre alle barche da pesca, un sacco di reti derivanti, segnalate da luci lampeggianti di ogni colore, vai a capire da dove passare: Daph non sta bene, torno su e vedo una luce scintillante blu a dieci metri dalla barca e mi prende un colpo, vai ora tocca andar sotto a tagliare tutto, pero' la barca passa. A forza di zigzag fra le nuvole allunghiamo di un bel po', pero' va bene.
All'alba ci avviciniamo a Rabat, il marina è dentro a un fiume, il Bouregreg, dove da soli è praticamente impossibile passare, per fortuna il marina manda un gommone per fare da apripista, ci aspetta, poi lo seguiamo, cuore in gola quando lo scandaglio va da 5m a 2-2.1, pero' si passa. Pontile d'attesa, riarriva polizia e dogana, poi anche un cane antidroga: lo facciamo con tutte le barche.
Tutto sempre con estrema gentilezza e cortesia.
Ancora una volta non è che sia affollato (foto messa più che altro per evidenziare la perfezione tecnica, stilistica e funzionale del bimini ah ah ah):
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In porto c'è anche il Wifi in barca, un po' sconquassato ma ogni tanto il segnale passa.
Davvero due continenti anche in Marocco.
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Il giorno dopo ci ho anche fatto una custodia per quando è ripiegato (praticamente mai)
2 commenti:
Molta "invidia"
Tanta ammirazione
E, se posso permettemi, anche un poco "affetto"
Quando sarete un poco più "a tiro"...
Drum Bun!!
grazie BeppeG, fai arrossire...
a presto, in un luogo o in un altro
r
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